Un aspirante scrittore ci racconta il suo corso con Davide Calì

14 Giugno, 2011

snoopywriter

Come fare un corso di scrittura creativa per aspiranti autori per l’infanzia, sperare di chiarirsi  le idee (almeno un po’) e (forse) aumentare considerevolmente la confusione. Di Marco

Ho trovato proprio qui, su questo blog, l’annuncio: –Prossimamente, corso di scrittura creativa a cura di Davide Calì, per aspiranti autori per l’infanzia…
Il posto è facilmente raggiungibile, le spese sono adeguate alle mie tasche, il docente è prestigioso.
Davide Calì, per i pochi che non lo conoscono è un autore, giovane, ma con una esperienza internazionale invidiabile ( i suoi libri sono tradotti ovunque e i premi che ha ricevuto non si contano, ormai si viaggia sui punte di 5, dico cinque, in un solo mese! Capperi!), sa essere ironico, romantico, sferzante, divertente, delicato e dolce come un cannolo siciliano.
Non riesco a trovare una scusa accettabile, devo iscrivermi, voglio iscrivermi!
Dimenticavo, io sono l’aspirante autore per l’infanzia, in realtà sono un illustratore che cerca di scriversi le storie per poi disegnarsele e magari trovare un editore che le pubblichi e poi qualcuno che le legga.
Sino ad ora le poche cose che sono riuscito a scrivere mi sono costate una fatica immane, anzi immanissima e quando non sono rimaste incagliate (spesso) nelle secche del vuoto creativo, e il risultato non era proprio convincente.
L’occasione è da non perdere, forse è la volta buona per conoscere i segreti di uno scrittore di successo e rubargli qualche trucco. M’iscrivo. Iniziano i miei dubbi: magari non riesco a mettere giù nemmeno due righe, non ho uno straccio d’idea, non ce la farò mai… troppo tardi, ricevo la conferma.

La prima lezione. La classe non è molto numerosa, ci presentiamo tutti, uno per uno con le nostre speranze. Esordio di Davide: Sicuramente alla fine del corso sarete molto più confusi di ora..; Molto bene, lascio da parte ogni aspettativa. Si entra subito nel vivo: come funziona un libro illustrato, quali sono i “motori” narrativi che lo fanno correre, che lo tengono su di giri, come evitare i fuori pista e le sbandate. Gli esempi pratici: i libri, come gli autori hanno affrontato lo stesso tema e risolto le diverse difficoltà, niente segreti, nessun trucco, solo lavoro ed esperienza e naturalmente talento. < Ora provateci voi..> Ognuno di noi  racconta un pezzo di storia inventata li per lì, Davide riesce a trovare interessante quasi tutto, anche i nostri balbettii, per ognuno trova uno spunto, un’idea da tenere e su cui lavorare, ci incoraggia e stimola. Poi ci fa scrivere: 15 minuti per trovare un’idea di storia, di racconto, uno spunto. Che fatica! Non ce la farò mai, la testa è vuota, ma alla fine scriviamo tutti qualcosa, anch’io .

Ad ogni lezione, in tutto quattro, affrontiamo con esempi concreti  i diversi modi possibili di raccontare una storia, scopriamo com’è strutturato un racconto, quali parole è meglio evitare, cos’è un finale e un doppio finalino a sorpresa, poi i compiti da fare a casa.  Non ci sono pause, i compiti vengono corretti meticolosamente da Davide che ce li rimanda con le sue note: Qui non va bene, lavoraci ancora!Bravo! Qui ci siamo, Insomma, qualcosa da salvare c’è e questo permette di affrontare la successiva lezione con un briciolo di fiducia. Ora mi sento come un’acciuga infarinata, aspetto di assimilare meglio tutte le informazioni, gli insegnamenti, elaborarli e magari vederne i risultati, per ora vedo più chiaramente quello che non so e mi sembra tantissimo. L’ultima  lezione, con saluti finali e raccomandazioni:  Scrivete, scrivete, scrivete e anche leggete, leggete, leggete. Davide ci seguirà ancora per un po’, ci manderà i compiti delle vacanze e li correggerà, poi si allontanerà nel tramonto e quando non lo vedremo più all’orizzonte, sentiremo il tintinnare dei suoi braccialetti e la sua voce dirci ancora una volta: Mmmmm, però… interessante…lavoraci su…
Intanto, noi, prima o poi proveremo a far camminare con le proprie gambe le nostre storie, sperando di non ricevere mai una lettera come quella di Snoopy…

Marco

4 Risposte per “Un aspirante scrittore ci racconta il suo corso con Davide Calì”

  1. 1 sandra
    14 Giugno, 2011 at 20:49

    ero qui sul tuo blog che avevo aperto un’altra scheda per ordinare il libro dei tondi edito dalla collana curata da beatrice alemagna e torno sul tuo blog e sorpresa appare un nuovo post che bello ! sembra un dono così un altro grazie per il tuo splendido lavoro oggi ho letto un brano del tuo super8 ad alcune insegnanti ed educatori in un incontro sull’autobiografia….che devo dire…..ancora grazie!

  2. 2 Anna Castagnoli
    14 Giugno, 2011 at 21:14

    Grazie a te Sandra, che bello sapere che hai letto dei brani di Super 8!

  3. 3 Lisa
    15 Giugno, 2011 at 13:55

    “Impressioni di un calzino rivoltato”

    Quella del corso con Davide Calì è stata un’esperienza preziosa, da custodire come un tesoro.
    La definirei una svolta, quel tipo di svolta che ti fa sentire “ rivoltata come un calzino”.
    In realtà a volte mi sento come un calzino rivoltato che gira dentro una centrifuga, ma sono contenta perché, confusione a parte, non avrei mai pensato di essere in grado di scrivere qualcosa, e ora, presa dall’entusiasmo mi sembra di non riuscire più a smettere!
    Come un calzino rivoltato che si rispetti, esterno quello che ho dentro, e scrivo, riscrivo tutto quello che mi viene in mente, a volte ricado sugli stessi errori, altre sto più attenta.
    Cerco di prendere tutto per buono perché, come ci insegna Davide, tutto può essere interessante: qualunque idea o intuizione, che per noi abbia senso o no, un giorno potrebbe diventare una storia che qualcuno forse leggerà…anche quella di un calzino rivoltato…perché buttarla via?

    Lisa

  4. 4 Paola
    17 Giugno, 2011 at 19:53

    Permettimi di farti un complimento: il tuo articolo e’ scritto bene, e’ interessante. Percio’ mi viene da pensare che hai imparato bene. Che altro dirti, se non coraggio vai avanti cosi’ che vai bene? Ciao