Davide Calì risponde a “tutto quello che non avete mai osato chiedere a un autore”

15 Dicembre, 2010

Durante alcune puntate, Davide Calì, uno degli scrittori nostrani più internazionale, sarà ospite di questo blog e risponderà alle vostre domande sulla parte meno esplorata del libro illustrato: quella scritta.
Tutto quello che avreste sempre voluto sapere su come si scrive un testo per album, e non avete mai osato chiedere. Domande intelligenti e domande banali (tipo: ma quanto deve essere lungo il testo?) sono tutte benvenute.Che siate solo illustratori o anche autori, conoscere come funziona la letteratura per album, è fondamentale: quindi non fate i timidi e fate cadere sul blog una pioggia di domande! (Potete scriverle direttamente su questo post, oppure inviarle a lefiguredeilibri@gmail.com, selezioneremo le più utili).

La rubrica debutterà dopo le vacanze.

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Biografia:
Davide Calì
è uno scrittore italiano per bambini che ha un enorme successo all’estero, forse per la poetica dei suoi testi, mai banale, sempre pungente, così adatta alla sintesi che richiede un album di 24 pagine. I suoi libri sono tradotti e distribuiti in: Austria, Australia, Belgio, Brasile, Canada, Corea del Sud, Danimarca, Egitto, Finlandia, Francia, Germania, Giappone, Grecia, Italia, Libano, Messico, Olanda, Polonia, Portogallo, Spagna, Stati Uniti, Taiwan, Tailandia, Israele. Tra i numerosissimi premi vinti, non si può non ricordare il più prestigioso premio francese per album illustrato: il prix Baobab, vinto con un libro che non riesco mai a leggere senza commuovermi ogni volta: Io aspetto…
Il blog LeFiguredeilibri gli aveva già dedicato un’ampia intervista: Il mestiere di scrivere per bambini.

Bibliografia: è enorme! la trovate qui

8 Risposte per “Davide Calì risponde a “tutto quello che non avete mai osato chiedere a un autore””

  1. 1 maddalena sodo
    15 Dicembre, 2010 at 14:31

    Una domanda forse un pò banale: è meglio che il protagonista (ad esempio il bambino) parli in prima persona o che si racconti in terza persona? (il famoso e consunto “c’era un volta?). In base alla sua esperienza, cosa in genere fa più presa sul lettore?
    Maddalena

  2. 2 Susanna
    15 Dicembre, 2010 at 18:19

    Non so bene come formulare la domanda, ma vorrei tanto saperne di più sull’uso/la scelta del linguaggio, perché è qui che di solito mi blocco e mi viene fuori ogni tipo di dubbio.
    Cioè, una volta che uno ha sviluppato una storia che funziona, com’è che si sceglie la lingua in cui scriverla, intendo proprio dire, come si scelgono le parole giuste, le frasi adatte e la sintassi che le lega?
    Detesto quel modo di scrivere in cui la lingua è volutamente tenuta a un livello scandalosamente basso, offensivo per l’intelligenza dei bambini, ma allo stesso tempo ho anche paura di scrivere troppo difficile.
    I grandi autori riescono a scrivere “semplice” senza essere semplicistici, c’è qualche modo/consiglio/trucco/esercizio per riuscire ad arrivare a questo?
    (spero di essere stata chiara…)

    A proposito, qualcuno mi ha detto una volta (forse è stato Tony Ross ma non sono sicura…) che quando si scrive per i bambini la cosa più importante è essere chiari, ed essere logici. Se si risponde a questi due requisiti, si può parlare di qualsiasi argomento! Sei d’accordo? Quali altre cose pensi siano importanti?

    Grazie sia a Davide che a te Anna per questa opportunità preziosa! Spero che mi venga in mente qualche altra domanda (di solito le buone domande mi vengono in mente quando è ormai troppo tardi per farle…).

  3. 3 Luppola
    16 Dicembre, 2010 at 21:04

    Spesso si è parlato della cifra che deve (più o meno) chiedere un illustratore a immagine. Come funziona per gli scrittori? Si fanno pagare a cartella? E se sì, quanto?

    Grazie della disponibilità

  4. 4 Cristina
    17 Dicembre, 2010 at 9:52

    Grazie per esserti reso disponibile a rispondere alle nostre domande.

    Una cosa che vorrei chiedere è come mai gli editori italiani ti hanno deluso?

    E poi, visto che lavori prevalentemente all’estero, come hai fatto a proporti agli editori stranieri? Hai un agente?

    Se ti sei affidato a un’agenzia o a un agente, potresti dare qualche consiglio sui contratti che si stipulano con loro? Ci sono aspetti dei contratti a cui bisogna fare attenzione?

    Grazie,
    Cristina

  5. 5 Alice Barberini
    17 Dicembre, 2010 at 17:16

    Innanzitutto grazie a Davide e ad Anna per la possibilità che date a noi tutti. Quello che io vorrei chiedere è: come cominciare? Ad esempio a me capita spesso di avere delle idee, ma nel momento in cui devo metterle su carta, di non sapere da dove partire. Esistono uno o più schemi fissi da seguire? Ci sono delle tecniche particolari? E poi quanto un corso di scrittura creativa (anche se non espressamente per favole) può aiutare?
    Grazie mille
    Alice

  6. 6 Francesco Zito
    18 Dicembre, 2010 at 13:14

    Ma che bella opportunità!
    Avrei un paio di domande.
    Quando scrivi un testo, hai già in mente chi potrebbe illustrarlo? O è la casa editrice a cui proponi il progetto che decide a chi farlo illustrare?
    Complimenti per il tuo lavoro

    Francesco

  7. 7 Rossana B.
    20 Dicembre, 2010 at 21:48

    Grazie per l’opportunità.
    Volevo chiedere una cosa in aggiunta a quel che chiede Francesco Zito:
    qual è il criterio di scelta? Cioé in base a cosa si decide quale illustratore andrà ad illustrare il testo?

    Grazie e complimenti per il tuo lavoro.

  8. 8 Cinzia
    29 Dicembre, 2010 at 21:31

    Grazie mille per la tua disponibilità, e grazie ad Anna!!!

    … spero di riuscire a spiegarmi: volevo sapere se prima di scrivere un testo, l’autore ha subito ben chiaro tutto nella sua mente, oppure capita di avere molte idee che litigano fra loro e che si mettono in ordine solo dal momento in cui si inizia a scrivere? il racconto può prendere una piega diversa da quello pianificato all’inizio?

    Cinzia.