visi e stili
15 Novembre, 2010Si dice “avere uno stile”, “cercare uno stile”, “lo stile di…”, ma cosa significa in realtà avere uno stile ? Chiunque bazzichi da qualche anno nel mondo dell’illustrazione saprà riconoscere al volo, anche senza leggere la didascalia, gli autori dei visi qui sotto riprodotti. Impossibile non riconoscere un viso di Komako Sakai, Quentin Blake o Lisbeth Zwerger. Io ho scelto dei visi, ma presto vi porterò ad esempio alberi, palazzi, città , e sarà la stessa cosa: se lo conosciamo, riconosceremo il loro autore. Non è la tecnica usata da un illustratore che ci permette di riconoscerlo, non sono i suoi colori, le sue forme, spesso non è neanche un certo grado di sintesi: ma è il fatto che l’autore, come un piccolo dio, ha creato terre, mari, flora, fauna, uomini, forze di gravità , ombra e luce. Nel tempo, libro dopo libro, in una lenta evoluzione, l’autore modificherà l’aspetto delle sue creature, forse lo migliorerà , forse lo semplificherà , forse cambierà loro abitudini e costumi, smorzerà entusiasmi, farà più cupo l’arco di un sopracciglio, ma non cambierà mai la loro “essenza”: quel primo soffio con cui ha dato loro la vita. Questa essenza, questo soffio, è lo stile, impalpabile al pari di un’anima.