Matteo Gubellini: il mio primo libro

12 Ottobre, 2009

Matteo Gubelllini, talentuoso illustratore italiano, ci racconta il segreto del suo rapidissimo successo nell’editoria italiana e ora internazionale, da come ha pubblicato il suo primo album ai contatti con Bohem Press…

Del tutto inaspettatamente, con una ruggine di grigiastra rassegnazione che ormai da tempo mi ricopriva, nel 2006  sono stato contattato da una piccola casa editrice francese, Files France, la quale aveva in tasca da 2 anni un biglietto da visita, da me ricevuto durante la fiera di Bologna del 2004!

Gubellini
Histoires du bout du nez à la pointe des pieds,  Matteo Gubellini, ed. Files France 2007

La ruggine d’un tratto vola via, io volo ancora di più e mi metto al lavoro: ho 3 mesi di tempo per realizzare una trentina di illustrazioni su alcune bellissime fiabe strampalate, di origini svariate, tutte incentrate sull’origine dell’uomo.
Figuriamoci, io sono felice ma  senza  ritmo né esercizio, di conseguenza gestisco alla carlona i tempi di lavoro, ma alla fine consegno le tavole e mi becco l’anticipo di 500 euro, come da contratto.
Mi rispediscono le tavole originali e qualche mese dopo, all’uscita del libro, mi saldano con altre 500 euro (come da contratto…ah, le case editrici estere…) e mi arriva a casa lo scatolone con le mie copie, che abbraccio proprio forte!

un vero leone ed. Bohem Press
Un vero leone, Matteo Gubellini, Bohem press 2009

Direi  che il mio “svezzamentoâ€Â  editoriale sia quindi avvenuto senza patemi né precedenti frenesie di pubblicazione. Naturalmente la fiducia riacquisita mi ha poi spinto a stringere i denti e a non demordere più (almeno fino ad ora).
Al di là dell’importanza che  riveste  per  me questo primo libro, non si può dire che abbia contribuito a farmi conoscere, poiché una distribuzione limitata gli ha impedito di uscire dalla Francia. Tra l’altro questa casa editrice non era più stata alla fiera di Bologna dal quel miracoloso 2004, però io ho il mio primo ed unico libro (con illustrazioni oramai quasi del tutto rinnegate, eheheh) da portarmi sottobraccio durante la fiera del 2007, direi anno della svolta vera e propria!

Sapete come funziona, no? Tutti lo sappiamo…c’è da macinare chilometri, ci sono le estenuanti attese davanti agli stand, ci sono editori quasi mai curiosi e spesso anche demotivati che demotivano, ci sono trafficoni, e raramente s’incontrano persone interessate a buttare un occhio sul tuo book. Eppure io ho imparato a combattere l’afflizione chiacchierando con i miei colleghi in cerca di fortuna, specialmente durante le attese, insomma, prima dell’esame!!!
Ed è così che nel 2007 ho resistito alla tentazione di gettare la spugna, l’ultima ora dell’ultimo giorno di fiera (ero stravolto), e tra le grandi mani dell’editore della Bohem Press ho posato  il mio primo cucciolo di carta, quelle favole così belle, accompagnate da quelle illustrazioni che a distanza di un anno a me facevano ormai ribrezzo.

fiabe a tempo, ed. San Paolo2

Fiabe a tempo, Matteo Gubellini, edizioni  San Paolo 2009

Un paio di settimane dopo l’editore della Bohem mi manda una mail con due testi di Edoardo Bardella. Dovevo scegliere quale illustrare. Ero, come posso dire? Gaio?
Quello è stato il mio primo libro della Bohem, e cioè “Se fossi un gatto…â€. Devo dire che a differenza del primo libro francese, questo mi ha permesso di farmi conoscere un po’ di più. Hanno cominciato a contattarmi per fare laboratori (fondamentale per campare).
Il libro è stato presentato alla fiera di Bologna del 2008. Nello stesso anno realizzo le “Fiabe a tempo” per la San Paolo, e sempre per la Bohem, comincio a lavorare su un libro che aveva vinto un premio a Bordano, e la cosa più emozionante è stata che questa volta pure il testo era mio!
Non c’è soddisfazione più grande che fare un libro tutto tuo, e un pensiero da lasciare in chi lo aprirà. Ed ecco che è appena uscito “Un vero leoneâ€. Ora sto lavorando a un altro libro per la Bohem Press, sempre con un testo mio.

fiabe a tempo, ed. San Paolo
Fiabe a tempo, Matteo Gubellini, edizioni  San Paolo 2009

Ma la gioia si rinnova tutte le volte che una casa editrice ti contatta per affidarti un libro.
Ed è successo ancora durante la fiera di Bologna di quest’anno, e anche stavolta dopo un’attesa pazzesca davanti allo stand della Oqo.
A circa  un mese dalla fiera mi mandano un testo da illustrare (un libro con la Oqo, è fantastico…eseguo qualche salto piuttosto alto davanti a mia moglie e a mio figlio). Il titolo del libro è “La casa de mi abuela”. Si tratta di un testo decisamente lontano dagli umori dei miei progetti con la Bohem,  e proprio per questa ragione estremamente stimolante, un’occasione che si rinnova, quella di poter crescere con questo lavoro. Poi anche la Oqo, probabilmente perché soddisfatta mi da fiducia, e ancora con lei realizzerò un secondo libro, stavolta con un testo tutto mio.
Cosa aggiungere? Sicuramente ho imparato a non lasciar solo un cucciolo che nasce, nel senso che ogni libro che ti viene pubblicato va poi accompagnato dentro la vita degli altri, attraverso i laboratori e le presentazioni, perché anche se quello che hai fatto giustamente non ti piace più (guai se fosse il contrario), non è buona cosa abbandonarlo. Tanto per andare avanti assieme…
Matteo Gubellini

la casa de mi abuela, ed. Oqo
La casa de mi abuela, Matteo Gubellini, Oqo 2009

17 Risposte per “Matteo Gubellini: il mio primo libro”

  1. 1 georgia
    12 Ottobre, 2009 at 12:15

    la tua storia è stupenda mi ha fatto venire le lacrime agli occhi descrivi e riassumi e racconti tutto in modo perfetto-vero- reale- vado a cercarmi i tuoi libri

  2. 2 matteo
    12 Ottobre, 2009 at 12:28

    grazie georgia, sei davvero gentile!

  3. 3 georgia
    12 Ottobre, 2009 at 12:40

    e di cosa?
    mi piacerebbe sapere qualcosa di più sui laboratori…io credo siano così importanti, ma in Italia sono (non ovunque) ancora quasi inesistenti…tu ti riferivi al fatto che li hai fatti qua o in francia o altrove? un saluto

  4. 4 barbara
    12 Ottobre, 2009 at 13:50

    Grande Mat…è vero rinneghiamo spesso i disegni realizzati in passato…..eppure sono quelli che ci portano in avanti…..ovviamente a me piacciono anche le tavole del tuo primo cucciolo…..tua fan…Barbara

  5. 5 Romina
    12 Ottobre, 2009 at 19:19

    Ma che fantastiche sono queste storie!
    complimenti e grazie Matteo, per condividerla ed Anna per farci conoscerla. Un saluto.

  6. 6 matteo
    13 Ottobre, 2009 at 9:57

    Allora georgia,
    io i laboratori li faccio in Italia, un po’ dove mi chiamano, e con i tagli e la scarsa importanza che ormai da tempo si riserva alla lettura e in generale alla cultura, non è che ne faccia così tanti.
    Solitamente parto dalla lettura animata di un mio libro (ma non necessariamente), e proseguo invitando i bimbi arealizzare un’immagine prendendo spunto dalla tematica affrontata nel libro, attravero la mia tecnica, cioè i gessetti. Se ho più tempo, ad esempio per gestire un laboratorio prolungato (di una decina d’ore) allora approfondisco alcuni aspetti della tecnica e oltre alle tavole faccio scrivere e inserire un testo, e poi realizziamo faccioni che parlano…a me piacciono molto altri aspetti legati alla manipolazione dei materiali, quasi sempre comunque della carta. Chiedi pure georgia, anzi, mi fa molto piacere..e tu cosa fai, anche tu l’illustratrice?

  7. 7 georgia
    13 Ottobre, 2009 at 12:16

    ciao
    si anch’io disegno, etc etc
    siccome dicevi che ‘facevano campare’, mi interessava capire a cosa ti riferissi, perchè in francia gli illustratori e autori vanno nelle scuole, hanno dei circuiti più vivi, dunque (anch’io ne ho fatti diversi in librerie festival, etc) credo che bisognerebbe inventarsi qualcosa (tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, sempre) per promuoverli. Perchè il lavoro con i bambini è importantissimo, quando vado nelle scuole l’atmosfera è sempre fantastica, loro sono lì desiderosi…e il rapporto con chi ha fatto un libro è sempre molto speciale,,,io ne porto sempre tanti di libri (anche non miei) e il mondo si spalanca davanti a loro…credo che questo sia un pò il senso…ora smetto altrimenti non finisco più…un saluto, a presto

  8. 8 Anna M.
    13 Ottobre, 2009 at 14:46

    complimenti Matteo, per il tuo percorso di successo!
    E’ stato molto emozionante leggere la tua storia. In alcuni pezzi mi riconosco, in altri mi ci immagino…e leggerti mi ha dato una carica di grinta e speranza!

  9. 9 carola
    13 Ottobre, 2009 at 16:12

    Ciao Anna, ultimamente sono stata impegnata con la revisione di un testo che ha assorbito oltrechè il mio tempo anche i miei pensieri, e solo ora che torno a girovagare per il tuo blog mi rendo conto di quanto mi siano mancate le tue anilisi, i commenti dei blogger e le immagini. Volevo ringraziarti per il post sul libro di JELLA pubblicato dalla Sinnos, come hai detto tu: non si può non leggere. Faccio i complimenti a Matteo per i suoi lavori, molto pregevoli, è bello sapere che noi scrittori abbiamo qualcuno in più ‘da stressare’. Un caro saluto.

  10. 10 Enrica
    13 Ottobre, 2009 at 19:05

    Mi ha colpito la storia sul tuo percorso
    d’ illustratore e come ha detto Anna M., in alcuni punti mi ci ritrovo.
    Anch’io ho avuto la soddisfazione di vedere pubblicato il primo libro (condiviso con altri due illustratori e dopo lunghissimi anni di speranze) e ora che ho letto la tua storia mi auguro di avere la tua capacità di non gettare la spugna proprio adesso.
    Grazie per la tua testimonianza e complimenti per i tuoi lavori e per il tuo personale sito.

  11. 11 matteo
    14 Ottobre, 2009 at 9:41

    Grazie di cuore per le vostre belle parole di apprezzamento, buona giornata
    mat

  12. 12 Silvia
    14 Ottobre, 2009 at 10:53

    Ciao Matteo, complimenti per il tuo lavoro e per la tua schiettezza nel raccontare che mi piace un sacco. Anche io dovrei darmi una mossa con questi laboratori ma la mia difficoltà è che non riesco a promuovermi perché vorrei fare qualcosa di un po’ nuovo ed originale, ma non trovo la strada giusta. Spesso infatti i bambini che ho incontrato hanno già sperimentato molte cose a scuola e rischiano di annoiarsi. Come fare a sorprenderli ogni volta?

  13. 13 matteo
    14 Ottobre, 2009 at 11:03

    ciao Silvia,
    anche io cerco di slambiccarmi per fare cose divertenti e possibilmente nuovi per i bimbi, durante i laboratori, e non è affatto facile, anche perchè dopo il tempo per il bimbo, quello per consegnare i lavori e quello per i laboratori è dura partorire sepre idee luminose…cerco di farlo prima di addormentarmi, heheheh. A me piace un sacco l’animazione, e un giorno vorrei approntare un sistema semplice per invitarei bimbi alla realizzazione delle animazioni passo 1 in poco tempo, per ora mi limito ad animare con loro i personaggi creati in modo artigianale, con la carta, questo dopo la pratica con i gessetti. Però come dici tu poi diventa ozioso l’esercizio, non tantoper loro che se son sempre nuovi magari vivono l’esperienza con novità, ma propio per te, perchè c’è sempre bisogno di sperimentare in questo mondo rancido qua!

  14. 14 mirko
    14 Ottobre, 2009 at 12:27

    complimenti! Buon lavoro :)

  15. 15 cinzia r
    14 Ottobre, 2009 at 16:39

    Ho visto da poco il libro del leone,in uno scaffale a dir poco confusionario di una Feltrinelli di Milano si è letteralmente imposto ai miei occhi.In modo gentile,simpatico e deciso.Come le cose che scrivi della tua esperienza.
    Non è alla moda,non scopiazza tendenze.Già fosse solo per questo,mi piace.Naturalmente c’è dell’altro.Complimenti.

  16. 16 Silvia
    15 Ottobre, 2009 at 13:28

    Ma sai Matteo che anche io avevo pensato all’animazione? Questo perché prima di dedicarmi all’illustrazione ho lavorato un po’ nel mondo dei cartoon (troppo poco ohimé). Ma è davvero dura organizzare un cartoon con i piccoli. Però con i moderni mezzi di oggi forse forse…comunque sono contenta di non essere la sola a doversi slambiccare! Sta di fatto che, per adesso non ho una sede fissa dove poter fare laboratori, è una cosa moooooolto sporadica. Però se un editore me li chiede ho il terrore di farmi trovare impreparata e questo non fa altro che farmi agitare!!!!!Mannaggia a me…

  17. 17 Luana
    3 Ottobre, 2013 at 12:01

    Grande maestro ! ;)))