Il mio primo libro: Maurizio A.C.Quarello
12 Marzo, 2009Maurizio A.C. Quarello racconta:
E’ un po’ complicato parlare del primo libro perché, in effetti, non so quale sia!
Nel 2004, dopo vari tentativi andati male, nel giro di pochi mesi ho saputo che quattro miei libri sarebbero stati pubblicati. Due erano legati a concorsi che avevo vinto, uno era un progetto che avevo proposto a un editore straniero (e che sarebbe andato in stampa solo due anni dopo) e poi l’ultimo progetto su cui avevo lavorato in quel periodo che sarebbe diventato il mio “primo libro”.
Perlomeno il primo per il quale avrei firmato un contratto e che sarebbe stato pubblicato, ma l’ultimo dei quattro che avevo illustrato. Effettivamente è un po’ complicato!
Maurizio A.C.Quarello, Babau cerca casa, Orecchio Acerbo 2005
Comunque questo “fatidico primo libro” è “Babau cerca casa“, pubblicato nel 2005 da Orecchio Acerbo. E’ andata così: dopo varie telefonate e mail riuscii a strappare un appuntamento alla fiera di Bologna e mostrai il mio bel prototipo tutto montato a puntino in perfetto “stile Orecchio”, con la copertina di cartone spesso, il giusto numero di pagine e perfino la grafica fatta alla loro maniera. Insomma era un progetto realizzato ad hoc per loro! Mi pareva che ci fosse interesse, però non speravo davvero che il libro sarebbe andato in porto.
Invece, poco dopo essere tornato a casa, mi arrivò la telefonata di Fausta (Orecchio), l’editrice, che mi diceva che -sì- il libro lo volevano proprio fare. Ovviamente seguirono grandi festeggiamenti (avrei pubblicato un libro con ORECCHIO ACERBO!!!).
Maurizio A.C.Quarello, Babau cerca casa, Orecchio Acerbo 2005
Tra la firma del contratto (assolutamente onesto) e l’arrivo dello scatolone con le mie copie sono passati alcuni mesi, che mi sono sembrati eterni, ma quando effettivamente ho sfogliato il “mio primo libro” sono rimasto impassibile. E così è successo poi anche per tutti gli altri, attendo sempre con impazienza l’arrivo del magico scatolone ma poi, quando lo apro e ho il nuovo libro tra le mani, resto freddo, divento ipercritico e trovo cento cose che avrei potuto fare meglio. Dopo qualche giorno mi passa e comincio a godermi la “nuova creatura”.
Ancora due giorni fa, quando mi sono arrivate le copie del mio ultimo Rouergue, ho appena dato un’occhiata al libro. Poi, la mattina dopo, l’ho sfogliato 20 volte…