Simone Rea: dal testo all’illustrazione (la tecnica)
1 Novembre, 2008Simone Rea più che promettente talento dell’illustrazione italiana (già in previsione un libro coi Topipittori) ci invita alla scoperta della sua affascinante tecnica. Vi ricordo che Simone Rea fu selezionato al concorso Figures Futur 2006, con la sua Alice…
Simone Rea, Alice nel paese delle meraviglie, tavola selezionata al concorso Figures Futur 2006
Simone Rea, Alice nel paese delle meraviglie, tavola selezionata al concorso Figures Futur 2006
Per questo viaggio dietro le quinte di un’illustrazione Simone Rea ha scelto una tavola destinata al concorso Figures Futur 2008, tratta da uno dei due racconti in concorso: Ananasi e la morte.
Simone Rea, Anansi et la mort, 2008 (copertina)
Simone Rea ci descrive il suo rapporto di illustratore col testo:
Trovare una propria identità è importante, ma ancora più importante è saper ascoltare i suggerimenti che le storie ci donano e servirle al meglio, sapersi rinnovare in funzione del testo: interferendo, disturbando il messaggio, arricchendolo, distorcendolo o semplicemente accompagnandolo.
Partendo da questa idea di lettura del testo ho tentato di ascoltare le storie nascoste che Anansi mi sussurrava:
-Ho trovato un posto, un ottimo luogo per la caccia. Ho trovato anche un marito per nostra figlia: è lui che mi ha dato tutto questo. (Anansi e la morte)
Così ho pensato:perché non illustrare la figlia nascosta dietro la porta che ascolta il padre in silenzio? Perché non illustrare le difficoltà di dialogo tra genitori e figli?
Stessa cosa con la morte:
La Morte si alzò, si precipitò armata della sua mazza e la colpì: “gbo!†(Anansi e la morte)
Ho pensato alla morte come parte integrante e integrata nella natura, senza alcun sentimento. Ho pensato che per la figlia di Anansi era giunta semplicemente l’ora! Così ho illustrato la morte che tocca la farfalla, gli alberi, il terreno, si interseca col paesaggio circostante accompagnando tutto e tutti nel percorso della vita.
Simone Rea, Anansi et la mort, 2008
Quando ho visto le tavole di Simone Rea sul suo blog sono rimasta incantata dalla sua tecnica. Ho chiesto a Simone se poteva condividerla con noi, e lui ha avuto la grande generosità di acconsentire, cosa non del tutto evidente da parte di un illustratore. Ecco la descrizione della tecnica utilizzata per Anansi e la morte:
Solitamente utilizzo supporti neri dove coloro e graffio. Anansi aveva bisogno di una atmosfera diversa che solo un foglio bianco poteva darmi. Così il mio supporto per questa volta è un cartoncino liscio bianco abbastanza resistente per sopportare graffi, immersioni e strappi.
Gli strumenti: carta vetrata, ramina, nastro adesivo, lacca per capelli, carta assorbente, acrilico, olio, punte da incisione e ovviamente matita e pennelli…
Per iniziare stendo il colore (acrilico) molto liquido, quindi poco uniforme…sono alla ricerca di una texture che dia un’ idea di casualità , profondità , un pulviscolo preesistente…
Con la carta assorbente stendo in maniera irregolare l’olio (bitume)…
Spazzolo via il colore con una ramina per togliere il grosso e successivamente rifinisco con della carta vetrata ( che mi da più controllo nel segno)…
Facendo gocciare l’acqua sul colore e tamponando il cartoncino con un foglio, schiarisco alcune parti ancora troppo scure e metto in evidenza i graffi realizzati in precedenza…
Spruzzo una mano di lacca per capelli per creare una patina protettiva. Il colore che andrò a inserire successivamente non aggrapperà con la stessa aggressività il supporto, reagendo così in maniera diversa ai graffi e donandomi sorprendenti textures.
Per quanto riguarda gli alberi, la tecnica è molto simile a quella del fondo: passo un primo colore marrone chiaro (acrilico) che sarà la base per i tronchi, spruzzo il fissativo e dipingo gli alberi con diversi marroni . Carteggio e rifinisco con le punte da incisione le cortecce…
Il fiume è composto da vari rossi (due rossi acrilici e uno a olio).
Dipingo, carteggio, bagno, tampono e maltratto il fondo del fiume e prima che si asciughi passo una mano di olio rosso sangue che subito tampono con un foglio di carta. In queste condizioni il mio supporto comincia ad indebolirsi e a sfaldarsi, tiro via il foglio di carta con una certa rapidità creando così degli strappi interessanti…
Finisco la mia illustrazione passando una velatura gialla molto trasparente su tutta la tavola amalgamando così le figure e lo sfondo e attenuando alcuni toni troppo contrastanti degli alberi.
Per la scelta cromatica e la matericità (simulata) ho preso come riferimento Burri. (Vedi la sedia bucata e il contrasto giallo ocra – rosso).
Un ringraziamento ad Anna per avermi concesso questo spazio nel suo blog.
Grazie mille a te Simone per la tua disponibilità , mi hai trasmesso una grande voglia di disegnare con forza!