I love Typography
31 Ottobre, 2008Uno strabiliante blog per tutti gli appassionati di tipografia…
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dentro intorno a margine a capo del libro illustrato
Per parlarvi di Giorno di neve di Komako Sakaï , edito in Italia da Babalibri, farò una cosa molto giapponese: non vi parlerò né di Giorno di neve, né di Komako Sakaï (autore-illustratore che amo moltissimo). Vi porterò invece tra le righe di una poesia di Rainer Maria Rilke, poeta di mastodontica grandezza…
Chi bighellona su internet lo conoscerà senz’altro, ma mi sembrava carino pubblicarlo dopo l’annuncio della mostra sugli alfabeti di ieri e di oggi…
Il “Centre de l’Illustration” francese (lo stesso che gestisce il Grand Prix de l’illustration) con sede a Moulins, inaugura il 25 ottobre una meravigliosa mostra sull’alfabeto. Saranno esposti tesori del passato (tra gli altri: Daumier, Bonnard, l’Almanach du Père Ubu di Jarry,…) contrapposti all’interpretazione modernissima delle lettere di sette grandi artisti-illustratori:
Saranno stati i vicoli di cielo blu o le immagini perfette di Giotto, i pasticci di zucca o la grazia palladiana del nostro mentore: Valentina, sarà che mi avete dato -da subito- fiducia con bei sorrisi larghi, saranno stati due “Topi” curiosi con i nasi appiccicati ai vetri o sarà stato che avevo una valigia intera di idee e libri e voglia di viaggiare tra le figure, da rovesciarvi davanti: fatto è che siete stati bravissimi, appassionati, curiosi, sorprendenti, tanto che ancora adesso, a più di mille chilometri di distanza mi emoziona, ad uno ad uno, pensarvi…
Gent.ma Sig.ra Orietta Fatucci (Einaudi Ragazzi)
Oggetto: “Era Calendimaggio†di Angela Nanetti illustrato da Roberto Innocenti
Gentile Signora,
La sua pregevole lettera con argomento l’offerta di acquisto di copie del volume “Era Calendimaggioâ€, (con lo sconto per gli autori) prima del ritiro dal mercato e conseguente invio al macero, mi ha fatto riflettere sui miei ultimi tentativi di non rifiutarmi pregiudizialmente all’Editoria di questo pittoresco Paese, e alla sua in particolare.
Non mi piaceva essere considerato snob o antitaliano, e avevo pensato dopo tante cattive esperienze, che qualcosa fosse cambiato, e si potesse “riprovarci