Firmate la petizione!

26 Febbraio, 2008

 

Tra centinaia di petizioni da firmare che arrivano via e-mail, questa mi piace in modo particolare:
Dare più spazio alla letteratura per ragazzi sulla stampa italiana.
Perché la cultura per ragazzi non è una cultura di serie B. E’ una cultura prioritaria, urgente. Senza nessuna riflessione culturale che la sostenga, che destino può avere? Chi ne farà le spese?
Firmate qui! Fate circolare il più possibile.
Da un’idea di Janna Carioli, promossa e sostenuta da:

7 Risposte per “Firmate la petizione!”

  1. 1 tullio
    26 Febbraio, 2008 at 18:04

    grazie Anna
    per aver segnalato questa iniziativa e complimenti per il sito e tutto il resto
    ciao

  2. 2 oscar
    26 Febbraio, 2008 at 22:09

    ciao anna, non lo so se è una mia impressione e per questo chiedo a te dato che vivi all’estero.
    a me pare che in italia nonostante l’editoria per i ragazzi sia un pò sotto tono, ci siano troppe associazioni che promuovono concorsi per illustratori e mi chiedo se questo abbia in qualche modo a che fare con strategie imprenditoriali insane o se realmente ci sia un vero interesse a promuovere questo genere. è anche vero che oggi a differenza di qualche anno fa nelle librerie specializzate per ragazzi si percepisce un certo cambiamento/rinnovamento ma non so bene che cosa sia successo. sarà che molte case editrici si sono accorte che troppi connazionali lavorano all’estero? o sarà che l’italia deve sempre fare i conti con i suoi fratelli maggiori sempre più bravi e più belli di lei?

  3. 3 anna
    26 Febbraio, 2008 at 22:25

    Ma perché, caro Oscar, vedere nelle associazioni che promuovono corsi di illustrazione un complotto di strategie commerciali?
    Io ne conosco e frequentati molti di questi corsi, tutti a prezzi ridicoli rispetto alla qualità dell’insegnamento offerto.

    Guarda che ci sono delle stupende case editirici italiane che portano alta la nostra bandiera. E molti diritti di libri italiani vengono venduti sul mercato internazionale, molti vincono premi internazionali…
    Io non seguo il mercato italiano passo a passo, ma la tua impressione è vera, negli ultimi anni si sta davvero facendo molto. Guarda le edizioni E/O che pubblicano coraggiosamente Wolf Erlbruch, guarda la qualità altissima dei libri della Topipittori (che fa veri bellissimi picture-books).Orecchio Acerbo che pubblica la Ocampo…Adelphi, Cneut… E tante altre…Il lavoro spesso geniale di Fabian Negrin, di Maja Celija…che dall’estero sono venuti da noi per lavorare…
    E all’estero non conosco corsi così specializzati per l’illustrazione come quelli di Macerata e Sarmede, accessibili a tutti…
    Facciamo un gioco: invece di lamentarci per la nostra meravigliosa terra perché non proponiamo delle soluzioni?
    Non siamo mica francesi! Che si lamentano sempre!

    Un sorriso,
    Anna

  4. 4 Anonimo
    26 Febbraio, 2008 at 23:23

    …accolgo volentieri il tuo gioco…nel mio piccolo ci provo! solo una precisazione però: io mi riferivo ad associazioni che promuovono concorsi e non corsi. e su questo la mia domanda era relativa a capire se anche all’estero ci fosse questa modalità per promuovere gli illustratori o se invece fosse in qualche modo privilegiata la scelta di concorsi riconosciuti come delle “istituzioni” a cui chi è alle prime armi si possa rivolgere con una buona aspettativa di dare una seria visibilità del suo lavoro. per intenderci quando parlo di istituzioni parlo di realtà come quella di Figure Future, Ilustrarte, Bologna book fair…

  5. 5 oscar
    26 Febbraio, 2008 at 23:25

    …ops non è uscito il nome. ciao oscar

  6. 6 Anna
    27 Febbraio, 2008 at 1:41

    Ah! Scusa Oscar, non avevo letto bene.
    Non so risponderti, nel senso che pubblicati i primi libri si finisce per ambire solo ai concorsi più prestigiosi e ci si dimentica degli altri. Per cui in Spagna e in Francia non ho più guardato,cercato…
    Quelli che citi tu sono gli unici che mi interessano, ma non mi sento ancora pronta.

    Io qualche anno fa adottai un unico sistema di giudizio rispetto a quelli italiani: se erano gratuiti (o se comunque la somma da pagare era minima) li giudicavo seri, gli altri molto meno.

    Se si è agli inzi sono comunque ottimi banchi di prova e spesso anche buoni trampolini di lancio. Il libro col quale vinsi a Bordano, ad esempio,fu poi pubblicato dalla Sinnos.

    Appena ho tempo faccio una pagina come quella di “scuole” sui concorsi…

    Notte.

  7. 7 tullio
    27 Febbraio, 2008 at 8:50

    Ciao a tutti,
    mi è capitato di parlare della situazione italiana dell’editoria per ragazzi con diversi autori, illustratori ed editori e tutti confermano una certa immaturità del settore.
    Per quanto riguarda i concorsi penso che il parametro di Anna sia effettivamente abbastanza efficace, aggiungo che, secondo me, la serietà del concorso si può dedurre anche dalla visibilità che viene data ai vinciori e partecipanti meritevoli.
    Inoltre spesso molte case editrici preferiscono comprare i diritti di pubblicazione all’estero piuttosto che fare un prodotto nuovo: costa meno ed è già collaudato.
    Comunque il gioco di Anna mi piace, nel mio piccolo ci sto.