Susanne Janssen, Hänsel e Gretel. Parte 6

25 Gennaio, 2008

(ritorna all’inizio…)

Susanne Janssen “Hänsel e Gretel” Éditions Être 2007 (diritti riservati)

Credete siano stati abbandonati nel bosco? Il testo dice:
“Adesso mettetevi accanto al fuoco, bambini, e riposate, noi andiamo a spaccar legna nel bosco. Quando abbiamo finito, torniamo a prendervi.” Hänsel e Gretel rimasero accanto al fuoco (…) alla fine i loro occhi si chiusero per la stanchezza ed essi si addormentarono profondamente”.
La tavola della Janssen fa luce sulla vera storia di Hänsel e Gretel, non quella che sta sulla superficie, inchiostro battuto su carta, ma sull’altra, quella che per secoli e secoli è passata di corpo in corpo, attraverso alveoli, denti, battiti cardiaci, gesti disegnati nell’aria di mani tutte ossa, fumi di stufe, appannando vetri, spalancando occhi di bambini.
Nella vera storia, quella sotto l’inchiostro, Hänsel e Gretel si addormentano perché sia più indolore la metamorfosi, la maturazione. Nessuno viene abbandonato. Non ci sono colpevoli, vittime. Solamente un immenso crogiolo, che è quello della vita.

Nella pagina successiva compare una farfalla notturna. Aspira alla mutazione…

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La settima tavola riprende la discussione tra i genitori. Nonostante l’ampio fuoco, elemento alchemico per eccellenza (guardate questo emblema, M.Maier, Atalanta Fugiens 1617 ), il primo tentativo di trasformazione è fallito. I bambini hanno ritrovato la strada di casa (non vogliono crescere). Bisogna cacciarli con più forza. Portarli ancora più lontano nella foresta.

Susanne Janssen “Hänsel e Gretel” Éditions Être 2007 (diritti riservati)

Ma se il destino dei due bambini sobbolle in alambicchi oscuri, sulla superficie visiva della settima tavola, a livello compositivo, abbiamo tutta la luce della contemporaneità. L’equilibrio di forme e misure è preciso fino all’astrazione ed è capace di contenere.


Francis Bacon, Tryptich, 1973

Come in un quadro di Bacon, le forze dell’inconscio (le forze urlanti dell’Es) sono tutte contenute dalla razionalità di pochi tratti precisi. La matrigna (l’inconscio famelico, femminino, imperante) soccomberà alla fine sotto queste linee, verrà ordinato da esse. I bambini vivranno felici con il padre (il maschile, il razionale, l’Io installato e finalmente sicuro).
Prima però….

(prosegui l’analisi…)

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