La mostra “Libretto postale” arriva a Milano. Sabato 20 aprile. Non mancate!

LIBRETTO POSTALE, ANIMALI IN VIAGGIO

40 illustratori italiani e 15 giapponesi in mostra
una mostra organizzata da Stefania Camilli (Vànvere edizioni) e Anna Castagnoli (Le Figure dei Libri)
col contributo dal Giappone di Philip Giordano

Sabato 20 aprile
0re 18
pesso la libreria B**K
Via Porro Lambertenghi, 20
20159 Milano
Telefono: 02 8706 3126

Ci saranno ad aspettarvi molti degli illustratori presenti in mostra: Elham Asadi, Miguel Tanco, Anna Masina, Paolo Canton, Alicia Baladan, Francesca Zoboli e molti altri. E non mancherà un delizioso aperitivo. Se qualcuno si porta dietro un I Pad  mi collego con Skipe per salutarvi anch’io!

Paolo Domeniconi, storia dello scoiatottolo
Chiara Carrer, storia del pulcino
Yocci (Giappone), storia del cane

Potete leggere di come è nato questo gioco-mostra qui
Del vernissage da ZOO, a Bologna, qui
E Hazel Terry nel suo bellissimo blog The art room plant ha dedicato alcuni post alla mostra: qui e qui.

Non mancate!

Elham Asadi, Alicia Baladan, Francesca Bazzurro, Luca Caimmi, Paolo Canton, Chiara Carrer, Anna Castagnoli, Francesca Chessa, Francesco Chiacchio, Paolo Domeniconi, Mauro Evangelista, Mariachiara Di Giorgio.Vittoria Facchini, Beppe Giacobbe, Matteo Gubellini, Agostino Iacurci, Daniela Iride Murgia, Gioia Marchegiani, Marina Marcolin, Antonio Marinoni, Anna Masini, Eva Montanari, Lucka Mullerova, Claudia Palmarucci, Arianna Papini, Gloria Pizzilli, Maurizio Quarello, Simone Rea, Sergio Ruzzier, Oscar Sabini, Alessandro Sanna, Guido Scarabottolo, Sara Stefanini, Tiziana Romanin, Miguel Tanco, Daniela Tieni, Alessandra Vitelli, Shout (A. Gottardo), Pia Valentinis, Francesca Zoboli

E dal Giappone:
Philip Giordano, Kaori Tajima, Fujimoto Susumu, Tupera Tupera, Arai Ryoji , Maya Miyama, Michio Watanabe, Yocci ( Yoshiko Noda), Munakata Naomi, Chiaki Okada, Satoko Watanabe, Makiko Toyofuku, Hiroko Takai, Manami Yamada, Yoshiko Harada, Nanoa Katayama


Concorso Internazionale di illustrazione Disegni al sole 2013

Promosso dal Comune di Celle Ligure in collaborazione con il Consorzio Promotur e la Fondazione Benefica Francesco Spotorno onlus, il concorso Disegni al sole giunge quest’anno alla sua settima edizione. Nato nel 2007 per affiancare la piccola fiera dell’editoria indipendente “Libri al sole“, questo concorso ha mantenuto negli anni l’obbiettivo di valorizzare la capacità delle immagini di affrontare temi di interesse sociale, proponendo tematiche sempre legate all’incontro con la diversità ed invitando i suoi partecipanti a riflettere sulle  problematiche e sulla ricchezza di esperienze che scaturiscono dallo scambio con  altre vite e altre tradizioni.

Cosa: ogni illustratore dovrà presentare una sola opera, originale ed inedita, realizzata con qualsiasi tecnica nel formato massimo di cm 42 x 29,7.
Tema: il tema scelto per l’edizione 2013 del concorso è “Le parole dell’incontro“: parole dette e non dette, parole urlate o sussurrate, parole scritte, parole pensate; ma anche l’architettura di ogni singolo vocabolo, l’arte della calligrafia, la spazialità delle parole.
Quota di partecipazione: la partecipazione al concorso è gratuita.
Scadenza: 4 maggio 2013 (NON farà fede il timbro postale).
Premio: la giuria, composta da artisti, illustratori, critici, editori ed esperti di intercultura, sceglierà fra tutte le opere pervenute quelle a suo giudizio più meritevoli. All’illustratore primo classificato sarà consegnato, il giorno stesso della premiazione (che si terrà a Celle Ligure il 6 luglio 2013), un premio in denaro pari a 500 €; al secondo e terzo classificato spetteranno invece rispettivamente un workshop offerto dal Mimaster di illustrazione editoriale di Milano e la possibilità di realizzare una copertina per la casa editrice Lineadaria di Biella. Tutte le illustrazioni selezionate saranno pubblicate su un calendario distribuito a partire dal 6 luglio 2013.
Considerazioni aggiuntive: le opere selezionate per la mostra saranno restituite su richiesta dei legittimi autori entro il mese di luglio 2014; lo stesso vale per quelle non selezionate*, che potranno in alternativa essere ritirate dopo la mostra “Disegni al sole†fino al 15 settembre 2013 presso il Consorzio Promotur. Ogni tavola non restituita resterà di proprietà del Consorzio Promotur.

Scarica qui il bando e la scheda di partecipazione in pdf!

* Ci è stato confermato dagli organizzatori del concorso che, seppur ufficialmente non sia previsto dal regolamento, anche le tavole NON selezionate per la mostra potranno essere rispedite, previa richiesta del legittimo autore e con spese postali a suo carico.


I nuovi portfolio digitali – P. Canton, M. Tanco, A. Castagnoli (video della conferenza)

Ecco il video integrale della conferenza, realizzato dalla gentilissima Laura Campadelli:

Cosa è un portfolio nell’era digitale?
Come usare i social network
per la promozione del lavoro dell’illustratore

Relatori: Miguel Tanco, illustratore e blogger, Paolo Canton, editore Topipittori, Anna Castagnoli, illustratrice e blogger. La conferenza ha avuto luogo mercoledì 27 marzo, al Digital Cafè della Children’s book fair di Bologna.

LINK CITATI

Siti o nomi citati da Paolo Canton:
Gracia & Louise

Su Blackwell

Il sito di Blackwell

Miki Sato
Aurora Cacciapuoti
Camilla Engman

Siti o nomi citati da Miguel Tanco:
Philip Giordano
Rinoceronte di Gabriel Pacheco

Il blog di riflessioni sull’illustrazione di Gabriel Pacheco

Siti o nomi citati da Anna Castagnoli:
Ilblog dei Topipittori
Francesco Chiacchio (ho citato le vignette sulla sua pagina Facebook)

vignetta di Francesco Chiacchio

Giulia Sagramola (che è una regina dell’uso dei social network):
Sito
Blog
Zizì, collettivo di illustratori
Behance
Etc…

Questa è la schermata della pagina Pinterest (generale) dove era apparsa l’immagine di Giulia Sagramola (quella con l’anguria).

Schermata di pagina Pinterest

PORTFOLIO DIGITALI:
CONTENUTI EXTRA PER I LETTORI DELLE FIGURE DEI LIBRI

BEHANCE, un sito di cui mi sarebbe piaciuto parlare se ci fosse stato più tempo:
L’amico e illustratore Paolo Domeniconi, pochi giorni prima della conferenza, mi ha fatto scoprire Behance, un potentissimo sito americano di portfolio digitali per illustratori collegabile a Linkedin. I vari profili sono connessi come in un social network, con possibilità di commenti, interazioni, etc.
Qui viene spiegato cose è e come funziona. Paolo dice che da quando si è iscritto ha ricevuto tre proposte di lavoro, due di incerta consistenza (erano collaborazioni non pagate) una interessante.
Qui sotto una schermata della pagina Behance di Paolo Domeniconi. Se digitate in google il nome di un illustratore che vi piace + behance potete accedere subito alla sua pagina Behance, se ce l’ha. Giulia Sagramola, la regina degli illustratori con portfolio digitale, ovviamente, ce l’ha :) Ma anche tanti altri. Io mi sa che mi iscrivo, tanto non costa nulla e può solo portare visibilità.

Schermata della pagina Behance di Paolo Domeniconi

Link utili:

Sui portfolio cartacei vi può interessare questo post:
Il portfolio, il book, la cartellina… come presentare il proprio lavoro.

Su come si cura e costruisce un blog professionale vi possono interessare i miei 4 post sul GALATEO DEL BLOGGER, con le bellissime illustrazioni di Marta Iorio:
1/4 Come curare e far crescere un blog
2/4 Motiviazioni, tema, ritmo
3/4 Chiarezza, freschezza, ordine
4/4 I commenti, i troll, il copyright

Su come funziona Pinterest vi può interessare:
To Pin-(i)nterest, ovvero la mania di raccogliere figurine.

I Topipittori hanno dedicato una serie di post alle forme migliori presentersi e inviare i propri progetti a un editore.
Presentarsi bene (Sarah Mazzetti e Thereza Rowe)
Presentarsi bene/2 (Evelyne Laube e Nina Wehrle)
Presentarsi bene 3 (un catalogo collettivo di 12 illustratori)
Presentarsi bene 4 (sintesi del corso “progettare libri” tenuto da Paolo Canton).

Presentarsi bene/5 (Filli Filosa)
Presentarsi bene/6 (Irene Rinaldi e Katrina Kopeloff)
Presentarsi bene 7 (Fabrizio Savergnini, un magazziniere nel mondo dei libri)

CORSI CON PAOLO CANTON E MIGUEL TANCO

Vi ricordo che quest’estate, dal 17 al 21 giugno Paolo Canton terrà, a Sarmede, il corso Progettare libri, un corso alla sua quarta edizione che sta riscuotendo un grande successo tra illustratori e appassionati di libri illustrati (io l’ho frequentato a Roma e ve ne parlerò presto).

Miguel Tanco invece terrà il suo corso di illustrazione Mappe per ritrovarsi, sempre a Sarmede, la settimana successiva.

FINE

Ancora un grazie speciale a Laura Campadelli per la pazienza di filmarci e caricare il video su you tube.


La mostra “Libretto postale”: tante storie approdate in uno… ZOO (di biscotto)

Mercoledì 27 marzo, alle ore 18, da ZOO, magnifico locale sotto i portici di strada Maggiore a Bologna, c’è stata l’inaugurazione della mostra Libretto Postale, animali in viaggio, organizzata da Stefania Camilli e la sottoscritta (potete leggere come è nata la mostra qui).

@ Hazel Terry

Le cartoline in sequenza, divise in 7 storie, erano state allestite dentro lunghi pannelli di plexiglass che volteggiavano nell’aria a un palmo di naso (di adulto). Ai bambini veniva fornito uno sgabellino per vederle meglio. Lo spazio era perfetto, musi di giraffa e altri animali allungavano il collo dalle pareti per vedere le cartoline.
Io non avrei saputo calcolare a occhio, ma Paola Parenti, deliziosa padrona di casa di ZOO, ci ha detto che all’inaugurazione ci saranno state circa 800 persone.
Volevo dirvi grazie per essere venuti così numerosi, nonostante i mille appuntamenti in quei giorni fitti di eventi. E’ stata una festa stupenda. C’erano persino i biscotti a forma di pinguino, coccodrillo, scoiattolo, pulcino, cane, gatto, elefante: buonissimi!
Grazie davvero a tutti.

@ Hazel Terry


E ora lascio la parola agli illustratori e alle bellissime foto di Nadia Andreini. Potete vedere tutto il servizio di Nadia sul vernissage qui.

@ Nadia Andreini

Alicia Baladan

Spazio bellissimo. Allestimento perfetto. Due sorprese e una conferma: la prima sorpresa, i retro stupendi delle cartoline, la seconda, che Canton ha davvero disegnato, mi aspettavo un pinguino fatto di parole. La conferma è naturalmente Franco Matticchio, insuperabile. Grazie!

Alessandro Sanna

Dopo questo gioco non comprerò più cartoline (già ne compravo poche) ma le farò a mano!

Antonio Marinoni

È stato un gran bel gioco: mi sono emozionato nel ricevere la bellissima cartolina di Alicia Baladan, con i suoi pinguini sonnambuli volanti; mi sono inizialmente perso nell’elenco di nomi per scegliere a chi inviare la mia cartolina, c’erano davvero tante stuzzicanti possibilità… poi ho scelto il nome più sorprendente: Paolo Canton; mi sono divertito nello scoprire la geniale invenzione della botola nella bella e misteriosa cartolina di Paolo: un vero colpo di teatro!

@ Nadia Andreini

Arianna Papini

L’elefante ha camminato, lentamente, le zampe come tronchi d’albero, rinvigorito da splendide matite e raffinati pennelli. Stanco morto è infine approdato in un luogo fatato, casa di altre bestie e piccoli oggetti e quadri e vestiti appesi bene così da goderne forme e materiali. Uno zoo senza sbarre, così come tutti gli animali meritano. Lì si è addormentato, in compagnia dei suoi simili itineranti e variopinti, in attesa di essere ammirato e coccolato a dovere…

@ Nadia Andreini

Francesco Chiacchio

Anna e Stefania le ho immaginate subito come due guardiane del faro, un faro che con la sua voce a cono di luce ricorda ai marinai che remano di matita che non sono soli, che alla stessa luce di lampadina del loro tavolo si piegano altre schiene in posizioni improbabili e si spremono altre meningi nella pesca delle idee. Anna e Stefania, con le carte aperte sul porto hanno trovato il vento che spiegasse meglio alle vele come accorciare le distanze, affidando niente al caso e i marinai arruolati al caos, per farli incontrare. In pochi giorni mi sono ritrovato al molo, a guardare il mio elefante miope salutarmi dalla sua barchetta, piccola tasca gialla promessa alle mareggiate delle poste. Parlo delle poste vere, quelle analogiche, di postini in motorino e maledizioni sotto la pioggia.


Per francobollo ho utilizzato un ritratto di Raffaelo a cui ho aggiunto un paio di occhiali ricavato da due O in grassetto, che poi sono le lettere in fila che pronuncio quando trovo nella mia cassetta una lettera che non sia una bolletta, o la pubblicità di un divano. La cartolina ricevuta è un tesoro prezioso, così lo è quella spedita, una piccola storia che ha due facce, come una moneta, come una domanda che attende risposta e che finalmente mi ricorda che non sono solo. Sorrido nel pensare ai postini che attraversano le vie con le borse piene di storie di pinguini, elefanti, scoiattoli… e immagino il palazzo delle poste come una grande arca di carta che lenta si avvicina a Bologna, dove i marinai e i pirati si sono dati appuntamento per sciogliere il filo del discorso, svelare la soluzione del grande bestiario, sotto la luce del faro che adesso somiglia più ad un occhio di bue… e lo spettacolo può cominciare!

@ Nadia Andreini

Anna Masini

Il viaggio del coccodrillo da Venezia a Milano, il naso ogni mattina nella buca della posta.
L’attesa, l’attesa, la lunga attesa.
E poi, immaginare. Una storia disegnata ieri, che io disegno oggi e che tu disegnerai domani.
Giochiamo ancora?

@ Nadia Andreini

Marina Marcolin

Alle elementari io e mia cugina Veronica (che abitava a venti chilometri da casa mia, ma a me sembrava fosse dall’altra parte del mondo), avevamo cominciato a scriverci lettere per sentirci più vicine e per far continuare quei giochi assurdi che venivano interrotti sempre troppo presto. Lettere piene di disegni, poche frasi scelte e la busta con la scritta “corri postino!†o “ciao postino!â€, con il suo ritratto. Con il gioco degli “Animali in viaggio†ho riprovato la trepidante attesa nell’aprire la cassetta della posta, la gioia di avere tra le mani un oggetto prezioso e pieno di mistero (non le volanti e-mail) e il desiderio di creare qualcosa di speciale e unico da regalare alla persona che avrebbe ricevuto la cartolina. Grazie di cuore.

Corri postino!

Paolo Canton
(Ndr: di come Paolo Canton è diventato illustratore leggete qui)

Adesso so la gioia della mano. Ne so anche altre. Ma le tengo per me.


@ Nadia Andreini

Oscar Sabini

Breve spiegazione del perché un coccodrillo indignato:
il mio coccodrillo, che ha tutta l’aria di essere un tipo poco raccomandabile e poco affidabile, è una specie di gallerista arrabbiato con il mondo!
Esce dalla galleria dove è in corso una mostra di “pennuti†e dopo aver fatto chissà quale scenata per rimuovere l’immagine del coccodrillo incorniciato e appeso alle pareti, forse erroneamente, tra i pappagalli, se ne esce indignato.

A sinistra Beppe Giacobbe, a destra Oscar Sabini

Pensiero:
Mi viene da fare un pensiero a ritroso, a partire dal giorno in cui si è inaugurata la mostra per arrivare al giorno in cui ho ricevuto la mail dove venivo invitato a prender parte al gioco.
E ripensandoci ora, dopo aver toccato con mano il successo dell’iniziativa, sentita la qualità del pensiero che c’è stato nell’organizzarla, le tante persone che hanno visitato e che hanno parlato di questa mostra… ecco ripensandoci ora quasi ne sono doppiamente contento, perché non lo so se sarei riuscito a lavorare con tanta leggerezza se solo avessi colto da parte di Anna e Stefania tutto questo.
“Che mi serva da lezione questa esperienza giocosaâ€, mi son detto, dopo aver preso parte all’inaugurazione allo Zoo Store.

@ Nadia Andreini

Daniela Iride Murgia

Noi tutti, insieme, abbiamo scelto di essere anelli singolari a costituire una catena libera, sciolta, lunga come una linea infinita. Si dice che la linea abbia una sola dimensione e una lunghezza, ma manchi di larghezza e di profondità. Nella nostra animalesca intuizione di unirci abbiamo dato vita ad una linea larga, profonda, una linea animata dalla voglia di condividere.  Un grazie sincero!

Gioia Marchegiani

Sono stata felice di giocare! Mi sono sentita come un pezzo di puzzle e ZOO, la sera dell’inaugurazione, era come una grande scatola che conteneva tanti preziosi pezzi colorati.

Francesca Chessa

Sono stata contenta di esserci. Ci ho letto la passione in ogni rettangolo di carta e questo mi commuove, diverte e rende felice, sempre.


@ Nadia Andreini

Eva Montanari
(Ndr: Eva doveva portarci la sua cartolina entro le 3, dopo, sarebbero stati sigillati i plexiglass)

Il mio compito era concludere una storia che sapevo bene com’era iniziata, ma non avevo idea di come fosse proseguita e come al solito ho tratto le mie affrettate conclusioni.
Ho pensato che dal momento che si erano conosciuti ed erano saliti in macchina assieme, i due scoiattoli potevano benissimo fermarsi per un pic-nic e qualche foto, visto che era domenica; poi il lunedì ci avrei pensato io a portarli in treno dritti dritti alla Fiera del Libro.


Eva Montanari

Eravamo tutti assieme, io, gli scoiattoli chiusi nella cartellina e le tre libraie di Viale dei Ciliegi 17 di Rimini che possono confermare di averle viste anche loro quelle scintille fuori del finestrino.
Il treno si è fermato in mezzo alla campagna, a qualche chilometro dalla stazione più vicina.
Io ho tranquillizzato gli scoiattoli e telefonato ad Anna, garantendole che saremmo arrivati, anche se ad essere sincera, in quel momento non sapevo davvero che peso dare a quelle parole.

Fra l’indecisione generale e nessuno che dava indicazioni ai passeggeri, ho preso l’autarchica decisione di far scendere anche le due bestiole e la loro piccola autovettura dal fondo del treno, con un bel balzo senza scalino sui sassi.
E’ stato necessario cambiarsi le scarpe e aiutarsi a vicenda (diciamo piuttosto che qualcuno ha aiutato me con cartellina e valigia) durante il cammino sulle rotaie.


Piovigginava, sono inciampata un paio di volte, ho evitato qualche filo scoperto e raggiunta finalmente la stazione di Imola ho lottato per accaparrarmi il primo taxi che ha fatto arrivare le bestioline sane e salve nelle mani di Anna, allo stand dei Topipittori.

All’inaugurazione ho scoperto all’ultimo minuto che non sarei riuscita a partecipare, quale  sia il motivo ufficiale non è dato saperlo; di sicuro, grazie alla mia assenza, lo spazio Zoo non si è staccato come un palloncino da Strada Maggiore, finendo chissà dove, sulle nuvole.
Così tutti si sono divertiti, hanno fatto ooh e scattato delle belle foto che ho visto anch’io, grazie Anna e grazie a tutti!

@ Nadia Andreini

Gloria Pizzilli

È stato davvero un gioco, di quelli avventurosi e pieni di imprevisti. Mai divertita così tanto.

Daniela Tieni

È stato davvero emozionante far parte di un tempo lento, collettivo e animale. Grazie a tutti per la bella energia!

Mariachiara Di Giorgio

Brevi e leggere, le cartoline quando arrivano mettono una grande allegria! Me n’ero dimenticata! Bellissima mostra! Bisogna trovare altre occasioni per giocare così seriamente!

Pia Valentinis

Quando lo rifacciamo?

Anna Castagnoli

Dopo uno scambio di centinaia di mail con Stefania Camilli (la povera Stefania sa che gradi di pignoleria martellante posso raggiungere) il regolamento assomigliava finalmente a un vero regolamento. Lo inviamo. Quasi tutti accettano. Il gioco parte. Quando mi arriva la cartolina di Matticchio sono in veste di illustratrice e vado a rileggermi il regolamento perché non mi ricordavo più una serie di cose. Non ci si capiva una h!!! Ma come avete fatto?!
Come siamo arrivati al traguardo in tempo, e con botto, ancora non me lo spiego. So solo che vi voglio come compagni della prossima avventura! E spero che se ne aggiungano tanti altri.

@ Nadia Andreini
@ Nadia Andreini

FINE

Vi ricordo che:

SABATO 13 APRILE
ore 17
si terrà presso ZOO il primo laboratorio per bambini associato alla mostra.

SALUTI E BACI
Laboratorio Metodo Bruno Munari ®
Per bambini dai 4 anni
In occasione della mostra Libretto postale, animali in viaggio, visitabile a ZOO fino al 17 aprile, riproponiamo un classico gioco inventato da Munari.
Cartoline ricomposte, modificate, con tagli, buchi e inserti. Parole da cercare per raccontare immagini insolite e inedite
Quota di partecipazione 8 €

Per info e prenotazioni: scrivi@lozoo.org
+39 3495284225

E vi ricordo che:
il 20 aprile alle 18 ci sarà l’inaugurazione della mostra a Milano, allo spazio B**K. Info qui.

@ Nadia Andreini


Concorso Itaca – Contest 2013, Festival del Turismo Responsabile

Promosso da IT.A.CA’. Migranti e viaggiatori, Festival del Turismo Responsabile, l’Itaca-Contest è un concorso internazionale di parole e immagini rivolto a viaggiatori, turisti, migranti, artisti, scrittori, illustratori, fotografi, studenti e a tutti coloro che abbiano voglia di raccontare la propria visione, esperienza e interpretazione originale di viaggio con un racconto breve, una fotografia o un’illustrazione; si può concorrere anche per più di una sezione, presentando però non più di un’opera per tipo.

Cosa: ogni partecipante dovrà inviare la propria opera (fotografia, illustrazione o racconto breve) in allegato a una mail, completa di contatti e breve profilo dell’autore, all’indirizzo itacacontest@gmail.com; nel caso delle illustrazioni, dovrà essere inviata un’immagine jpg con risoluzione 1920 x 1280 pixel e dimensione massima di 1MB.
Tema: il tema scelto per l’edizione 2013 del concorso è “Noi e le cose. Gli oggetti in viaggio“. Fagotti, zaini, valigie, souvenir, merci e mercati delle pulci, oggetti indecifrabili e quotidiani, pneumatici come altalene e guinzagli per aragoste, oggetti con cui parti e oggetti che trovi dove arrivi. Oggetti trasformati, riciclati, riassemblati e riparati, portati dal mare o trovati per strada, oggetti da collezione ed effetti personali, bagagli inseparabili e aggeggi incomprensibili: il viaggio è anche occasione di nuova relazione con gli oggetti, che, lontani da casa, possiamo guardare in modo diverso, quasi scoprendoli per la prima volta. Anche gli oggetti consueti, in viaggio, si trasformano: ci seguono come aiutanti magici nei bagagli, ci stupiscono nei paesi stranieri, tolti dall’opacità del quotidiano, perché sono vestiti di simboli e segni per noi stranianti.
Quota di partecipazione: La partecipazione al concorso è gratuita.
Scadenza: 20 aprile 2013.
Premi: Buoni da 100 € in libri, offerti da Ulisse Libreria di Viaggi; Kit viaggio sicuro, a cura di Farmacia Trento Trieste; 2 notti per due persone in agriturismo, offerti dall’azienda agricola La Costigliola (PD), dall’Agriturismo Il Cucco (BO) e dal boutique hotel Monaci delle Terre Nere (CT).

Per maggiori informazioni sul bando cliccate qui; per dare un’occhiata ai vincitori della passata edizione cliccate invece qui.

Cathy Bartholomew, vincitrice dell’Itaca – Contest 2012

Racconta la tua fiera (a voi la parola)

Ecco i testi del mini concorso Racconta la tua fiera, qualche impressione personale sulla cinquantesima edizione della Children’s book fair (ci sono tutti, se non ne ho dimenticato qualcuno).

COS’E’ LA FIERA?

di Elilisa

(Brevi definizioni basate su esperienze personali,
non necessariamente in ordine cronologico).

E’ essere irriverenti: arrivo alla fiera con un pass per tutti quattro i giorni. Ho fatto una cosa che so non piacere a molti: ho spedito 5 illustrazioni per la mostra pur non essendo un’illustratrice. Mentre mi avvicino ai tornelli mi immagino la faccia di Delessert (ndr: uno dei giurati) in quella frazione di secondo, tra i quasi 3200 lavori, che esamina le mie tavole. Mi viene una ridarola che non riesco a fermare.

E’ innamorarsi: durante tutti i miei tre giorni di fiera vado come un rituale a vedermi ogni tanto il libro coreano vincitore, “Eyesâ€. Non contenta, porto in questo pellegrinaggio tutti gli amici che incontro. Il giovedì mattina, durante la mia ultima visita allo stand della Corea, una delle responsabili mi chiede se voglio lavorare con loro l’anno prossimo come promoter.

E’ perdere alcune capacità: il giovedì il mio inglese è meglio del mio italiano.

E’ non essere inopportuni: sono allo stand svizzero concentrata su un albo, quando mi accorgo che la mia vicina sta fotografando le pagine interne di un libro. Le sto per bisbigliare “guarda che ti sgridano†e mi accorgo che è Anna Castagnoli. Mi giro e sto zitta.

E’ essere gentili: ore 15. Giovedì. Salgo sull’autobus per tornare e sento che Simone Rea è senza biglietto. Ne ho uno in più e glielo regalo. Gli dico che il pagamento è poter raccontare in giro la mia magnanimità. E’ giunto quel momento.

E’ fare esperimenti scientifici: può un essere umano camminare ininterrottamente per undici ore, senza bere, senza mangiare alcunché e, soprattutto, senza andare a far pipì? Sì: lo può.

E’ prendersi i propri spazi: vado a vedere la mostra Libretto Postale al negozio ZOO. Esco due minuti prima dell’inizio del vernissage. Amo tutti gli illustratori che hanno esposto ma, davvero, avevo bisogno di una piccola parentesi, senza troppe persone intorno, senza troppe voci, senza troppe sgomitate. Mi gusto ogni cartolina.

Ps: la foto è del topolino che mi accompagna sempre nelle mie letture ad alta voce. Bibliofilo, è un appassionato della Emme edizioni ai tempi della Rosellina Archinto. Mi ha chiesto di portarlo alla mostra in Sala Borsa. Eccolo accontentato.

IL GIRO DEL MONDO IN 8 ORE

di Barbara Bergamo

One day morning, Jin Hee Lee

Orientarsi è capire dove sorge il sole…troppo difficile, sono alla fiera! Luci, suoni, tanti colori, abbasso lo sguardo, il rosso è sotto i miei piedi, morbido, caldo, forte, è il rosso di una lingua. Mi chiama e lo seguo, tutto il giorno. Sono in un labirinto che è un tappeto, i cespugli gli stand, i fiori i libri. Mi porta in Cina, Norvegia, Francia, Giappone, Korea, Iran, tra ponti sospesi e cunicoli sotterranei, sempre cercando il sole.
Ci sono tanti occhi che hanno visto altri mondi e che sono lì a guardare, ancora una volta, affamati, con la lente di ingrandimento o col binocolo al contrario, da sotto un cappello di paglia, da dietro una finestra rotta. Sono occhi  di bambini con la coda, di animali con il gilet, con i peli, le squame, le scarpe allacciate o in ciabatte, con in tasca un imbuto, una pinza, con un baco e una foglia.
Bocche afone che hanno tanto da dire, orecchi nascosti ma attenti, mani pronte a sciogliersi, a conoscere, a prendere tutto. I piedi sono roventi, piccoli come uno spillo e grandi come un albero, sul tappeto una polvere magica, chi è stato alla fiera lo sa, è uscito con i talloni rossi!
(Il testo va letto tutto d’un fiato, l’immagine qui sopra è l’unica cosa che sono riuscita a comprare)

 KAMISHIBAI

di Lucia

Camminando senza meta per gli stand, arrivo in Giappone e in un piccolo spazio mi incuriosisce un teatrino di legno con le ante aperte sopra a un piccolo tavolino coperto da un drappo nero.
Una ragazza giapponese mette all’interno del teatrino una serie di disegni ad acquerello come un cantastorie, inizia a raccontare la storia togliendo uno alla volta i disegni.

Una grassa gallina e il suo pulcino che, curioso della vita, incappa nei piccoli pericoli dell’aia: ranocchie, pozze d’acqua… tutto è sorpresa per il piccolo. Lei, da brava chioccia lo insegue per tirarlo fuori dai guai. Una piccola storia con eleganti acquerelli e una bella idea per pubblicizzare il proprio libro. Alla fine eravamo in cinque ad applaudirla anche perché la interpretava anche espressivamente e fisicamente.
Ho poi scoperto che si chiama Kamishibai, traducibile come “dramma di carta”, è una forma di narrazione che ha avuto origine nei templi buddisti nel Giappone del XII secolo[1], dove i monaci, utilizzavano gli emakimono per narrare ad un pubblico, principalmente analfabeta, delle storie dotate di insegnamenti morali.
Ci sono siti che insegnano a costruirlo perché è molto usato ancora oggi; La parola Kamishibai si compone di due termini, Kami che indica un materiale cartaceo e Shibai che rappresenta la storia narrata. (…)

RICORDATI DI GIOCARE

di Nicoletta Petruzza

La Fiera è per me un mare infinito di gente, è un muro bianco pieno di sogni colorati, è un gruppo di amici seduti per terra che progettano un pezzo di mondo nuovo, è l’ansia di riuscire, è la serenità di esserci, è l’affetto di un’amica vera, è l’amore di chi crede in te. Siamo dei tesori ambulanti.
Quest’anno, il mio secondo anno, ho fatto l’esploratrice. Ho rovistato tra montagne di libri, ho perso la strada mille volte nel labirinto di stand, ho ammirato mostre fantastiche, ho visto cuori pieni di speranza, maghi che con una matita tracciano sul foglio linee e nell’anima scavano sentieri. Ho trovato sorrisi MERAVIGLIOSI. Ma anche il brodo caldo dei tortellini in una famiglia ancora più calorosa, e  poi la lettera di un’ amica cara sul cuscino.
Ma il ricordo più bello e divertente che ho di questa fiera l’ho trovato sulla strada del ritorno. Giovedì mattina, salita sul treno per tornare a casa c’era un ragazzo seduto a quello che doveva essere il mio posto, e gentilmente gliel ho fatto notare. Mentre cercavamo di capire come fosse possibile che avessimo la stessa prenotazione, un bambino seduto lì di fronte, che ci osservava da un pò, emette la sua sentenza dicendo: “BEH, SI SIEDE CHI ARRIVA PRIMA NO?“. Mi è sembrata una tale verità che ho deciso che “dovevo” stare in piedi. Che ridere!
Riccardo, 8 anni, mi ha fatto ricordare che per lavorare coi bambini bisogna conoscerli, amarli e soprattutto imparare da loro.
Perciò dopo questa fiera ho aggiornato la mia lista dei buoni propositi:
– Studia bene una lingua straniera;
– Disegna tanto tanto tanto, ma proprio TANTO, fino a che non trovi te stesso;
РSorridi sempre, perch̩ fa bene al mondo intero;
– Impara a pensare come un bambino, e la vita sembrerà sempre un bellissimo gioco.

Buon viaggio a tutti!!!

(PS: Alla fine mi sono seduta, perché il ragazzo al mio posto si è accorto di essere salito sul treno sbagliato! Ho potuto quindi fare amicizia con Riccardo che, dopo una lunga e divertentissima conoscenza, mi ha chiesto di fargli un disegno. Pensavo a un animale o roba del genere, ma avevo sottovalutato il mio interlocutore, che invece mi ha chiesto di disegnargli la Tour Eiffel! La foto che ho scelto è un suo disegno: è la sua versione della “mia” Tour Eiffel).

ANIMALI IN FIERA

di Giulia


Ho un rito scaramantico quando si tratta della fiera di Bologna, devo portare sempre con me un “animale”. L’anno scorso avevo un vestito con i gatti stampati, quest’anno ho optato per la sciarpa con i gufi.
In questi giorni ho fatto due particolari incontri.
Sui divanetti di uno stand francese incontro Benjamin Lacombe, la mia amica ha l’agenda con le sue illustrazioni e vuole l’autografo. Glielo chiediamo, lui inizialmente appare un pò disturbato, forse dal fatto di essere riconosciuto?, in ogni caso disegna un gatto nero e scrive la dedica sull’agenda.

Causa ritardi, arrivo a sessione finita di Roger Olmos. Così mi faccio coraggio, riesco ad intercettarlo e gli chiedo se ha voglia di farmi la dedica, lui carinissimo mi risponde “Ma certo!” e mi disegna un lupo famelico che vista l’ora ci stava tutto.
Che sia  un segno per il prossimo anno?

LA BORSA DI TELA

di Sonia

(…) * Infine un’attività che rende la fiera leggera e simpatica, il borsa-di-tela-watching: osservare le borse di tela altrui, provare a capire se vengono dalla fiera oppure se danno indicazioni sulla persona che le porta. Perché la borsa di tela, se capiente, è l’amica più cara di chi è in fiera: ci stanno spuntino e acqua, ci si infilano i cataloghi raccolti e i libri comprati. Io ne avevo addirittura due e sembravo un perfetto cammello con le sue due gobbe, anche se laterali!

*NOTA: Potete trovare il testo integrale di Sonia a questo link.

FLOATING SUBMARINE

di Angela Ferrari

Pioggia. Dove mi giro, la vedo. Per quanto mi copra, la sento.
Essendo nata sirena, a me l’acqua piace molto. Soprattutto quando è in forma orizzontale, da vasca, per capirsi. Quella verticale, modello doccia, meno, perché mi obbliga a dipendere dall’ombrello che, anche quando tascabile, è inesorabilmente destinato ad essere perso, dimenticato, abbandonato.
Dove l’ho posato l’ultima volta? Alla cassa del bar, dopo una fila infinita per una tigella di nome-ma-non-di-fatto? O alla fine della coda per il piss-stop, stordita dalla hippy carrasau che deve assolutamente imparare l’inglese perché è quello che la frega con gli editori stranieri, aiò, mica le tavole…
Dov’è finito il mio ombrello? In che mani è capitato? Forse di qualcuno impegnato a commentare gli originali svedesi richiusi – loro, contemporanei – al Museo Archeologico, in teche di legno declinate Ikea, così come le polpettine affogate nelle sabbie mobili dei bicchieri al buffet?

I gironi dell’editoria globale sono come i mercati rionali, dove trovi il guizzo geniale e l’inutile banalità, la grazia irraggiungibile e la sua brutta copia, un incantevole teatrino russo e una giunonica Fata Turchina made in Britain, che mi fa alzare gli occhi al cielo e incrociare, così, un’originalissima scialuppa di salvataggio: una spumosa ilê flottant, bianca come una nuvola pesante, un moderno Moby Dick travestito da sottomarino che produce colorate scoreggine alla marinara (alla BCBF si può dire), navigando a vista sopra le nostre teste pensanti, a ricordarci che solo puntando in alto c’è la possibilità di non cadere tanto in basso.

E allora apro un ombrello malamente parcheggiato sotto la bacheca degli illustratori e raggiungo il sottomarino che, prudente come una Volvo, ha rallentato in prossimità di una curva.
Ora può piovere di dritto e di rovescio, di traverso, all’ingiù e pure all’insù, come piace al cielo o, per chi ci crede, come Dio vuole.
Io ho trovato come tornare al mio mare.

SULLA MOQUETTE

di Claudia Petrazzi

Quest’anno la Fiera me la sono goduta. Sono andata da sola per la prima volta ed ho scoperto che è un’esperienza fantastica. Solo io e la mia cartellina: sotto la pioggia alla stazione (ma entrambe impermeabilizzate!), sul treno, sul bus, e alla fine al grande varco dei cancelli, con la solita emozione. Sono andata a Bologna presto perché avevo un incontro in prima mattinata. Sull’autobus ero l’unica con la cartella dei disegni, e non mi era mai capitato. Pensieri: all’illustratore piace svegliarsi con calma, o forse molti lavorano fino a notte fonda come me…infatti comunque avevo le occhiaie.

Quest’anno è stato bello perché mi sono sentita come a casa, e perché mi ero prefissata di prendere la giornata sempre e comunque come un’allieva, o una spugna, che è la stessa cosa. Ho puntato ad assimilare tutto, a parlare con più persone possibile, e a prendere ogni cosa con un sorriso. Prima tappa tradizionale: scotch, forbici, cartoline nuove stampate da due giorni…Appese in un angolino del muro ormai vastissimo, pieno di altre cartoline e poster e biglietti da visita di altri illustratori.

In tarda mattinata, mi trasformo in reporter: taccuino alla mano lungo il percorso della mostra, per segnare tutti gli illustratori che mi hanno colpita. Poi panino da casa buonissimo, gustato sulla moquette morbida proprio di fronte all’esposizione degli illustratori svedesi. Con una mano ho mangiato, con l’altra ho schizzato un disegno per il piccolo concorso collegato alla guida per la sopravvivenza in fiera, distribuita quest’anno.

Poi incontri con amici e incontri inaspettati, e un carico di cataloghi, biglietti, cartoline raccolte. Alcuni cataloghi li fanno un tantino voluminosi e a metà percorso ho cominciato a somigliare ad uno di quei personaggi pendenti verso un lato, che sorreggono qualche bagaglio molto pesante (ancora non mi decido a portarmi il trolley! ma avevo un pratico zainetto, già è un passo avanti)….Ad un certo punto, sovraccarica, barcollo, sento un rumore sulla moquette di fianco a me: la mia cartellina, forgiata col sudore della fronte per adattarla alle mie esigenti esigenze, si è aperta sul tappeto rosso immacolato. Per fortuna nessuna delle mie tavole originali è svolazzata in giro! Un ragazzo straniero mi ha aiutata a raffazzonare tutto di nuovo nel contenitore, come nei film.

Il prossimo anno lo so, mi divertirò ancora di più.

LA PRIMA VOLTA IN FIERA

di Sara

La prima volta in fiera. Da pura appassionata, in barba al regolamento! Ebbene sì! Infiltrata grazie alle mie libraie di fiducia che, impietosite o meglio esasperate, mi hanno eletto honoris causa libraia per un giorno. Io mi sarei accontentata di finire in borsetta, tanto per dare una  sbirciatina e invece tutta intera ho potuto perdermi tra gli stand e letteralmente aggrapparmi ai libri, mentre venivo tirata via a forza da una voce che intimava: “non c’è tempo!â€.
Il risultato è stato che ho depredato un gran numero di editori. Ho collezionato una svariata serie di cataloghi nelle lingue più differenti e una quantità indefinita di materiali promozionali. Avrei voluto acquistare non so quanti libri a dispetto delle mie finanze da salvadanaio e, smarrita nei miei ripetuti dubbi amletici, devo aver lasciato più di qualche pezzo di cuore tra le pagine di molti libri.
Poi ci sono stati gli incontri, silenziosi. Illustratori, editori, autori, sbirciati di soppiatto e finalmente in versione pop-up.

A fine giornata, ben centrifugate, rimaneva giusto il tempo per qualche altra soddisfazione. Quella della mia compare era visitare la mitica Stoppani (da libraia per l’infanzia era come recarsi al tempio) e la mia…be’ c’era la mostra dell’anno. Autobus e poi via come il vento. Vorrei sottolineare che ero partita da casa come per la montagna, quindi corsetta serale con pelo al collo. Sono arrivata a ZOO (Ndr: per la mostra Libretto Postale) con il viso che ardeva e la bocca in uno stato avanzato di essiccazione. Entro: sul tavolo dell’acqua. Cavolo! Non c’erano più bicchieri. Mi attacco alla bottiglia, ho pensato. No, non è il caso! Ci rinuncio.
Distolgo l’attenzione dai miei bisogni impellenti, mi guardo intorno e in un attimo l’aria si fa leggera, le voci rilassate, il tempo rallenta. I personaggi di cui avevo letto e amato le parole, il tratto, i colori, erano lì riuniti, bicchiere in mano, a chiacchierare amabilmente. E io tra loro, senza essere vista, ho concluso il mio latrocinio, rubando qua e là un sorriso, una parola, un rossetto, un aneddoto, una fugace espressione del viso. Un lungo istante. Ed è ricominciata la corsa. Ora non c’era proprio più tempo.