Il misterioso codice Voynich verrà pubblicato per la prima volta

17 Marzo, 2016

Il codice Voynich,  dal nome del fortunato Wilfrid Voynich che lo scoperse nel 1912, trovandolo per caso nel lotto di libri che aveva acquistato dai gesuiti del collegio di  Villa Mondragone, vicino a Frascati (Roma), è il libro miniato più misterioso al mondo.
Per la prima volta nella storia, a febbraio di quest’anno, è stato iniziato il lavoro di  ‘clonazione’: quest’opera assoluta verrà pubblicata da Siloé, casa editrice spagnola specializzata nella riproduzione di codici miniati antichi.

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Scritto e illustrato su pelle di capretto, di dimensioni piuttosto ridotte, è un libro illustrato di 204 pagine, scritto in un alfabeto e in una lingua che ancora oggi non si è riusciti a decifrare, fatta eccezione per una manciata di parole.
Ogni anno, da più di un secolo, vengono pubblicati studi che provano, poi confutano, e poi provano di nuovo… l’autenticità del manoscritto.
Un manuale di medicina, botanica, astrologia e magia scritto agli inizi del 1400 in qualche dialetto oggi sconosciuto? La prova al Carbonio-14 realizzata sulla carta, lo colloca con esattezza tra il 1404 e il 1438 (ma non la si può applicare sull’inchiostro).
Ma in tal caso, cosa ci fa sul manoscritto il disegno di un girasole? Pianta conosciuta in Europa solo dopo la scoperta dell’America, nel 1492?

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Oppure è un falso? Scritto, dopo la metà del 1500, per sfruttare il successo che  le opere esoteriche riscuotevano presso le corti europee del rinascimento?
Molti studi sulla sensatezza del suo alfabeto, propendono per questa seconda ipotesi.
Dopo più di un secolo di studi, non si è ancora arrivati a capo del mistero.


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Il linguista William Ralph Bennett, nel 1976, ha applicato lo studio della casistica alle lettere e alle parole, mettendo in luce non solo la ripetitività, ma anche la semplicità lessicale del manoscritto: la lingua del Voynich, in definitiva, sarebbe di una semplicità linguistica poco credibile e riscontrabile, tra le lingue moderne, solo nell’hawaiano.
A confutare la tesi di falso, però, è il conteggio numerico delle parole: risulta che il manoscritto rispetti con regolarità, senza eccezioni, la legge Zipf (Human Behaviour and the Principle of Least-Effort).

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La legge Zipf, scoperta nel 1940 da George Zipf, dimostra che in un testo linguistico, la parola più utilizzata appare un numero almeno doppio di volte rispetto alla seconda più utilizzata, e un numero terzo di volte rispetto a quella meno utilizzata della seconda, etc…
È una legge matematica a cui rispondono, con una buona approssimazione, tutti i testi, di qualsiasi lingua, che abbiano un senso.
È chiaro che, chiunque scrisse il manoscritto nel 1400, o nel 1500, non poteva conoscere né George Zipf, né la sua legge.

Pagina del Manoscritto Voynich 4-2
È anche possibile, però, che questa ripetitività numerica costante sia il risultato di una lingua non casuale, ma inventata e studiata appositamente per il manoscritto, sulla falsa riga di un’altra lingua.

A fornire una prova abbastanza solida alla tesi di autenticità, è stato, di recente, il linguista Stephen Bax.
Nel 2014, per la prima volta nella storia del manoscritto, Bax è riuscito  a decifrare una decina di parole utilizzando le illustrazioni (!) della parte erboristica e astronomica del libro. Comprando le immagini con i nomi scritti a lato, a quelli delle stesse piante in altri manoscritti, ha identificato una decina di possibili nomi di piante e stelle, come ad esempio l’Elleboro, KA/u/UR:
Kaur è, ancora oggi, il nome di una pianta nella zona del Kashmir, in India.

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L’opinione di Bax è che il manoscritto sia stato prodotto nell’area del Caucaso, Asia centrale o Medio Oriente cristiano, e scritto in un dialetto ormai estinto.

Alcuni anni fa, la casa editrice spagnola Siloé, di Juan José García e Pablo Molinero, ha ricevuto l’appalto per essere la sola casa editrice al mondo che riprodurrà il manoscritto Voynich (articolo).
Siloé ha ricevuto, nel tempo, oltre una dozzina di premi come miglior casa editrice al mondo per la riproduzione di manoscritti antichi: era la miglior candidata all’appalto.

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Ci sono voluti molti anni di accordi legali per arrivare a definire i termini della riproduzione, e finalmente, a febbraio di quest’anno, gli editori Juan José García e Pablo Molinero hanno preso il volo per New Haven. In una saletta dalle luci basse della Beinecke Library di Yale, li aspettava, pronta a sdoppiarsi, un’opera assoluta.
Chissà se ghigna ancora, sotto la lunga barba, il monaco che la scrisse.

Anna Castagnoli

Pagina del Manoscritto Voynich 4-2
Fonte della notizia della pubblicazione per Siloé: El Pais.
Sito ufficiale dedicato al manoscritto: qui.
Altre informazioni sul codice qui e qui.

3 Risposte per “Il misterioso codice Voynich verrà pubblicato per la prima volta”

  1. 1 lucia
    19 Marzo, 2016 at 12:28

    La cosa più interessante del libro è che sia incomprensibile.

  2. 2 Elisa Lou
    21 Marzo, 2016 at 23:00

    Interessantissimo!…mi viene una voglia irresistibile di averlo tra le mani :-)

  3. 3 Raffaello Cinelli
    11 Aprile, 2016 at 15:41

    Risulterebbe interessante scoprire la “fortuna” del manoscritto nel corso di questi 4 secoli che forse ci separano dalla sua edizione prima. Per intenderci, scoprire come esso sia stato recepito dalle persone che ne sono entrate in contatto…