Coinvolgere il lettore 1: dire meno, dire poco, nascondere

27 Maggio, 2013
The Ears of Jasper Johns | Michelangelo Pistoletto

Quando si inizia il mestiere di illustratore si hanno tante cose da dire. Si vorrebbe dirle tutte in un solo libro. A volte si vorrebbe dirle tutte in una sola immagine. Invece, molti illustratori e molti artisti ci insegnano che è proprio sottraendo informazioni che diamo forza al messaggio. Togliendo, sottraendo, cercando l’economia dei segni e delle forme, lasciamo allo spettatore l’immenso piacere di intervenire nell’immagine per completarne il senso.
Per paradosso, meno informazioni diamo, più il lettore si sentirà coinvolto e attratto dall’immagine: invitato a entrare, a essere creativo, a interpretare, a capire…
Quando disegnate, chiedetevi sempre dove e come lasciate entrare la creatività dello spettatore nella vostra immagine.
Ci sono molti modi per farlo. In questo post ne esploro alcuni con alcune immagini.

Usare solo la forma pura. Togliere i dettagli, le linee, semplificare le superfici.
In questo caso giochiamo sul grande piacere che provano l’occhio e il cervello quando sono liberi di concentrarsi su pochi contrasti: pieno/vuoto, figura/sfondo, i contrasti di colore, profilo/sfondo.

Maria Mackiewicz 1969
The Snowman & Bear Cub, Soviet Union, 1920
Igor Makarevich, Portrait Pinocchio, 1999
Alex Katz
Alain Signori
Diving, Onchi Kôshirô, Japanese, 1891–1955

Dare delle informazioni parziali. Nascondere. Mettere di spalle. Il lettore è invitato a completare, immaginare, indovinare, seguire.

Yamamoto Masao
Edward Gorey
Mandana Sadat
Blexbolex
Dorothy Lathrop, 1929

 

Sfocare l’immagine.

Marc Yankus
Yang Yanping
Gabriel Pacheco
Jozef Wilkon
Hot Spring, 1921 Kobayashi Kokei

Tagliare fuori dall’immagine parti importanti della scena. Un trucco di cui avevo ampiamente parlato nella mia analisi del lavoro di Carll Cneut: qui, qui e qui). Questo escamotage indica al lettore che l’immagine non è che una parte di un mondo più vasto, un frammento. Il lettore potrà esercitare il suo talento di voyeur. Immagine come buco di serratura su un mondo vasto e misterioso.

Simone Rea
Daehyun Kim – Moonassi drawings
Kazuo Umezu 

Un altro modo per fare entrare il lettore è dargli un’entrata prospettica nella scena, ma lo vedremo in un prossimo post.

6 Risposte per “Coinvolgere il lettore 1: dire meno, dire poco, nascondere”

  1. 1 AlmaCattleya
    27 Maggio, 2013 at 8:06

    E io ti ringrazio come sempre per i tuoi post.
    Vedendo poi l’argomento mi viene in mente una regola per introdurre il protagonista. Chi è all’inizio ha voglia di far introdurre il protagonista subito magari in pompa magna con tanto di trombe che dicano “Il protagonista è lui.”
    E invece è meglio introdurre qualcosa prima del protagonista, rivelarlo non del tutto.
    Mi viene in mente la prima comparsa di Valentina (è fumetto però credo che come esempio possa andare bene). Prima qualche particolare come gli occhi, la mano e la bocca e via l’innamoramento scatta tanto che sarà lei la protagonista assoluta e non Neutron

  2. 2 Sylvie
    28 Maggio, 2013 at 13:42

    Che meraviglia la bimba dietro il vetro appannato!!!
    Ho provato mille volte a fare questo effetto e non ci sono mai riuscita, ho provato mille volte anche disegnare un volto schiacciato contro un vetro e non ci sono mai riuscita lo stesso, insomma i vetri non sono il mio forte!
    Questo disegno di Mandana Sadat é spettacolare!!!

  3. 3 Anna Castagnoli
    29 Maggio, 2013 at 7:35

    Sylvie, è tratta da un libro altrettanto meraviglioso che si chiama Soleil d’hiver, trovi altre immagini qui:
    http://www.mandana.fr/childrens-books/soleil-d-hiver/
    E’ la storia tutta visiva di una bambina dietro un vetro che aspetta che la mamma ritorni. Il testo è una poesia.

  4. 4 Sylvie
    30 Maggio, 2013 at 9:48

    Grazie Anna,
    Ho visto che ce l’hanno su Amazon, sono già innamorata lo prendo subito per la biblioteca di mio figlio, quella che posso toccare solo io ahahaah

  5. 5 sabina
    31 Maggio, 2013 at 22:56

    Io l’ho comprato l’anno scorso, in italiano (sera d’inverno) e l’ho regalato alla biblioteca della scuola dell’infanzia di mio figlio per il suo compleanno(la direttrice ha deciso che invece di comprare la torta di compleanno, noi genitori regaliamo un libro alla scuola e la cuoca prepara la torta per il bambino. bello vero? :))).
    Comunque staccarmi da questo libro è stato un dolore! l’ho sfogliato ipnotizzata per ore… spero che a scuola lo leggeranno spesso ai bambini…è pura poesia…il problema è che io non posso leggerlo senza piangere.

  6. 6 bleufushia
    25 Agosto, 2014 at 9:49

    molto bello !
    J’ai beaucoup aimé l’idée de l’article, le choix des illustrations.
    Et la réflexion autour de ce qui est caché.
    Bravo !