Lettere e buste illustrate: un’arte che si perde

24 Maggio, 2013
Kubo Shunman Pot Marigold and Rashomon Flowers 1804-15

Ho avuto il mio primo computer a 26 anni, mi è quasi impossibile ricordare come si viveva senza, ma in qualche vecchio cassetto, ogni tanto, ritrovo una lettera piegata o un pacchetto di lettere. Corrispondenze lontane di qualche amore inobliabile e obliato (il gioco di parole è di Borges e riguardava una viola appassita tra le pagine di un libro: – “monumento di una sera di certo inobliabile e obliata“).

Lucian Bernhard (1883-1972), 1910, Marionetten-Theater

Molti artisti, molti illustratori, le lettere e le buste, le decoravano, alcuni artisti hanno fatto della corrispondenza illustrata una vera e propria arte. Oggi non sappiamo che fine farà la carta da lettere o la calligrafia, cioè l’arte di scrivere a mano messaggi lenti, lunghi ad arrivare, così misteriosamente pregni dell’emozione di chi scrive (mi ricordo che studiavo sempre le T dei miei innamorati, perché avevo letto da qualche parte che l’altezza del trattino orizzontale dava indicazioni sulla propensione a sognare e vivere la vita seguendo ideali alti, ma se il trattino era troppo staccato dalla gamba verticale, doveva dar da pensare, indicava poca concretezza, campanello d’allarme per una fanciulla che cerchi un uomo con la testa sul collo; oggi le t in Verdana di gmail non danno altrettante soddisfazioni alle nevrosi femminili :)
Probabilmente l’arte di scrivere a mano lettere è alla soglia della sua scomparsa, come i caratteri cuneiformi, i messaggi di fumo e i sigilli di lacca. Per la nostalgia che ci dà pensarlo, quest’arte sta tornando alla moda: su Pinterest spuntano ogni giorno nuovi improvvisati collezionisti (io tra quelli), e i più grandi illustratori si cimentano…
Ci proviamo anche noi con un mini concorso?

Lettera di Picasso a Jean Cocteau, 1916

Pablo Picasso cartolina a Jean Cocteau, St.-Raphaël 1919

The Love Letters of Georgia O’Keeffe and Alfred Stieglitz (via Brain Pickings)
Saul Steinberg
Kaatje Vermeire
Buste giapponesi
Harriet Russel
Chuck Groenink
Paola Zakimi
Lettera del periodo vittoriano
Lettera di  J. E. Millais alla famiglia Lemprière
Meng-Chia Lai | I Feel I Remember I Draw: The Other Side of St. Paul’s
1875  heart in hand
Sara Fanelli
Cartolina giapponese
1904
Wiener werkstätte postcard, 1910
Ben Wierink  (1856 -1939)
Douglass, 1910
Satoshi Kitamura
Gustaf Tenggren (1896 – 1970)

LE COSE

Le monete, il bastone, il portachiavi,
la pronta serratura, i tardi appunti
che non potranno leggere i miei scarsi
giorni, le carte da giuoco e gli scacchi,
un libro e tra le pagine appassita
la viola, monumento d’una sera
di certo inobliabile e obliata,
il rosso specchio a occidente in cui arde
illusoria un’aurora. Quante cose,
atlanti, lime, soglie, coppe, chiodi,
ci servono come taciti schiavi,
senza sguardo, stranamente segrete.
Dureranno più in là del nostro oblìo;
non sapranno mai che ce ne siamo andati.

J.L. Borges, “Elogio dell’ombra”

65 Risposte per “Lettere e buste illustrate: un’arte che si perde”

  1. 1 AlmaCattleya
    24 Maggio, 2013 at 8:51

    Pensa che io amo scrivere a mano ed amo scrivere delle lettere soprattutto a me stessa.
    Il bello è quando le perdo e poi le ritrovo dopo anni tipo ieri. E’ come se la me del passato avesse voluto scrivere alla me del presente.
    Inoltre alcune volte scrivo lettere agli altri e non le do’ a loro. Rileggendole, ritrovo le mie emozioni.
    Le lettere e le buste qua del post sono bellissime e così personalizzate.

    P.S.: ho voluto aggiungere un tuo post al mio: http://www.almacattleya.blogspot.it/2013/05/disegnare-come-un-bambino.html

  2. 2 anna martinucci
    24 Maggio, 2013 at 9:52

    splendide.

    sììì, mini concorso!

  3. 3 Lisa Massei
    24 Maggio, 2013 at 9:52

    Anna, io avevo un sacco di amici di penna, conservo ancora pacchetti di lettere. Erano belli anche i francobolli, spesso diversi…
    Mi piacerebbe un concorso su questo tema, illustrare una lettera e una busta? :)
    Io decoravo le lettere, e rovistando in cameretta, ho trovato tanti quaderni pieni di disegni, e dei bellissimi diari segreti con il lucchetto (altro che nevrosi femminili ci troverò lì dentro rileggendoli!!).
    p.s. sulla grafologia ho letto: Manuale di grafologia di Paolo Bruni.

  4. 4 Nicky
    24 Maggio, 2013 at 10:02

    Wow!! Che meraviglia!!! Io sono un “animale da corrispondenza”…credo di passare buona parte delle mie giornate a scrivere lettere (e mail)..ma stranamente (o forse no) non ricordo di averne mai decorate..o non più di tanto…

    Concorso? Come?? Quando??? Su cosa???? :D

  5. 5 paolo
    24 Maggio, 2013 at 10:20

    Concorso! Concorso!
    Dai, Anna, organizza un bel concorso a catena di sant’antonio, così poi mi inviti e io sono costretto a disegnare per no tirarmi addosso tutte le sfighe del mondo e le ire degli altri. Anche se non credo di aver mai scritto lettere e pochissime cartoline

  6. 6 AlmaCattleya
    24 Maggio, 2013 at 11:25

    Curiosissima per il concorso.

  7. 7 Enrica S.
    24 Maggio, 2013 at 11:25

    Mi piace l’idea di tornare al cartaceo, anche se non disdegno il virtuale…
    Ho visto la mostra delle vostre cartoline illustrate da B**K e l’ho trovata incantevole, quindi ben vengano anche lettere e buste illustrate.

  8. 8 Yayoi
    24 Maggio, 2013 at 11:38

    Anna, per l’immagine senza fonte, a me risulta che sia di Paola Zakimi:

    http://www.etsy.com/listing/63255742/childrens-wall-art-print-martha-print?ref=shop_home_active

    Sbaglio?

  9. 9 Anna Castagnoli
    24 Maggio, 2013 at 15:26

    Ieri pensavo a come organizzare il gioco delle lettere illustrate. Per esperienza con le cartoline, il vero problema è l’indirizzo, che è un’informazione privata che non possiamo divulgare, anche facendo un gruppo ristretto che solo può accedere ad un foglio online privato, non possiamo controllare l’identità di chi si inserisce nel gruppo.
    Con le cartoline avevamo risolto perché 1) conoscevamo chi partecipava 2) ci occupavamo di dare l’indirizzo solo alla persona che ne faceva richiesta dopo aver scelto il destinatario. Un lavoraccio.
    La catena di Sant’Antonio richiede un enorme mole di lavoro se si vuole che funzioni bene, e sinceramente non ne ho molta voglia in vista dell’estate. Invece, ho pensato che potremmo farlo a due a due, cioè ognuno si sceglie un destinatario (illustratore) e invia. Il destinatario risponde, le due lettere vengono presentate al mini-conocorso. le più interessanti le pubblichiamo sul blog. Senza “prendersi la testa” come si dice in francese.
    Che ne pensate? Se avete altre buone idee suggerite.
    L’altra ipotesi di gioco erano le ricette illustrate.

  10. 10 Anna Castagnoli
    24 Maggio, 2013 at 15:30

    Yayoi: grazie, aggiornato!

    Per chi ritrova lettere e non si ricorda di chi erano. Conoscete il finale de La notte di Antonioni? Struggente.
    http://www.youtube.com/watch?v=1mLvakPvTiU

  11. 11 Erica Valentina Morello
    24 Maggio, 2013 at 15:54

    Cara Anna, ho cominciato a seguirti da un po’..e ti devo ringraziare per le utilissime informazioni di cui è ricco questo blog!
    Io parteciperei volentieri al mini concorso delle cartoline! :)
    Il pc è uno strumento (tecnologico) utilissimo…ma la matita (anch’essa tecnologia se vogliamo)..è lo strumento insostituibile!
    Ho fatto una tesi di dottorato proprio sull’importanza del disegno manuale..

    ps:Spero di conoscerti a Sarmede in giugno, dove seguirò un corso dal 24 al 29!
    Erica

  12. 12 sonia
    24 Maggio, 2013 at 18:56

    Leggendo queste parole mi è venuto in mente un blog, ormai non aggiornato da tempo, che raccoglie lettere tessili. Piccole lettere che solcavano l’Europa. Disegni, fili, ricami e bottoni uno più delicato e bello dell’altro.
    Anche se non aggiornato rimane bellissimo da guardare, eccolo qui:
    http://byriostextileletters.blogspot.it/
    E per il resto, evviva il concorso!

  13. 13 Kim
    24 Maggio, 2013 at 19:14

    è curioso tornare a curiosare nel blog dopo un bel po’ di tempo e leggere di questo argomento dopo aver pensato nei giorni scorsi, con un po’ di nostalgia, alle ultime lettere scritte negli anni del liceo, e aver ricordato ai miei genitori delle lettere di mio padre a mia madre che conservo con cura!non credo comunque – e spero- che tutto questo si perderà!personalmente per gli ultimi compleanni di alcune amiche ho preparato dei biglietti di auguri con buste coordinate, e quest’estate ho in programma di disegnare delle cartoline da mandare invece di comprarle, visto che in genere non mi piacciono quasi per niente! poi per tutte le cose ci vuole un po’ tempo e per quel che mi riguarda anche ‘ispirazione’ e voglia!e anche se il risultato può non essere un granché, credo faccia piacere ricevere qualcosa creato apposta per noi! e sento che le anime “retrò” non sono poche! ps. molto bella la busta giapponese con il gatto!

  14. 14 Lisa Massei
    24 Maggio, 2013 at 23:09

    A me piacerebbe illustrare delle ricette. E se facessimo delle ricette inviate per lettera?
    ;)

  15. 15 paolo
    25 Maggio, 2013 at 9:44

    @ Lisa: trovo molto interessante questo diffondersi della passione per le ricette illustrate. È come un’onda sotterranea che percorre l’illustrazione di oggi, dai contestatissimi pentolini di Bologna 2012 a Yocci, a cose meno evidenti ma molto divertenti, come i biscotti Bianchini. Trovo che sia molto interessante perché, come cercherò maldestramente di spiegare a chi parteciperà al corso di Borgo Tossignano (riservato a chi ha già fatto il corso base a Roma, a Sàrmede o a Milano), come Munari, io (si parva licet) credo che un albo illustrato sia una ricetta. E viceversa. Purtroppo, di solito è una ricetta per la quale hai poche istruzioni e solo alcuni ingredienti. Il resto te lo devi inventare lì, sul momento. Possibilmente in fretta. E possibilmente bene.
    D’altra parte, i cuochi migliori non sono quelli che hanno stuoli di schiavi in cucine professionali con dispense che sembrano la stanza del tesoro, ma quelli che: «Ciao siamo passati a fare un salutino.»; «Che bello, perché non vi fermate a cena.»; poi aprono un frigorifero che a te sembra vuoto e in mezz’ora ti imbandiscono una cenetta davvero gustosa.

  16. 16 Lisa Massei
    25 Maggio, 2013 at 10:07

    @Paolo: hai reso esattamente l’idea. Per me la dimensione ludica sta proprio lì: pochi ingredienti e tanta creatività.
    Il mio frigo spesso sembra vuoto, ma che soddisfazione quando tiri fuori un nuovo “esperimento” culinario con ingredienti quasi casuali ;)
    Al di là di tutto mi pare una bella metafora su come affrontare i problemi.
    p.s. anche io purtroppo non ho assaggiato i bellissimi (e probabilmente buonissimi Bianchini), proverò a cimentarmi nella ricetta ;)

  17. 17 anna martinucci
    25 Maggio, 2013 at 10:42

    Paolo è sempre così bello leggerti.

    Lisa, grazie!

  18. 18 Andrea Liserre
    25 Maggio, 2013 at 11:59

    Salve a tutti, è molto interessante questo post sulle cartoline, sulle lettere e sulla Calligrafia, ed è bello leggere di persone che amano ancora scrivere con carta e penna. Proprio per questo motivo vi segnalo questo recente post che ho scritto per il blog de i Topipittori.
    Lo trovate a questo link:
    http://topipittori.blogspot.it/2013/05/venti-caratteruzzi-sopra-una-carta.html

    Spero possa interessarvi. Questo concorso allora di farà?

  19. 19 Nicky
    25 Maggio, 2013 at 12:13

    Illustrare le ricette è divertentissimo!!

    Pensavo al laboratorio di Sara, col collage, che abbiamo fatto tempo fa qui sul blog… era una specie di ricetta anche quella se vogliamo. Avevamo a disposizione pochi ingredienti: un solo materiale (carta), una sola tecnica (strappo), tre colori (quasi a scelta) e due “elementi”(barca, onda).
    Quando hai pochi ingredienti sei costretto a sfruttarli al meglio, e a valorizzarli al massimo. E’ una bella sfida.

    Dai, facciamo la versione di Master Chef per illustratori?? :D

  20. 20 Anna Castagnoli
    25 Maggio, 2013 at 12:18

    Spero possa interessarvi. Questo concorso allora di farà?”
    Avevo letto il suio bel post caro Andrea, e credo di avere una sua mail in sospeso se non sbaglio, la apro questo week end.
    Il gioco si fa se qualcuno mi risolve il problema degli indirizzi!
    Sto pensando a come farlo, quella di Nicky è una buona idea. Lunedì riappaio con qualche idea delle mie…

  21. 21 Andrea Liserre
    25 Maggio, 2013 at 13:30

    Cara Anna, sono contento lo abbia già letto. Attendo una sua risposta allora. Ancora grazie e a presto.

  22. 22 PAVE
    26 Maggio, 2013 at 9:00

    Bellissimo questo post… per il concorso posso esserci anche io? Mi piacerebbe molto partecipare tra tutti questi artisti.

    Anna sei una fucina di idee!
    complimenti e scusa se ultimamente sono distratto ma un posto nel mio cuore c’è sempre per pensare a questo meraviglioso blog.
    B.W.E
    PAVE

  23. 23 Anna Castagnoli
    26 Maggio, 2013 at 21:00

    Ho avuto l’idea! Potremmo indirizzare le lettere illustrate ai bambini che non ricevono mai lettere da nessuno, troviamo un istituto, ci facciamo dare solo l’elenco dei nomi (senza cognomi), ognuno sceglie un nome e indirizziamo all’istituto le lettere. Chi mi aiuta a trovare un istituto così?

  24. 24 TizianaS
    26 Maggio, 2013 at 22:24

    Cara Anna,
    trovo la tua idea fantastica! sono un’appassionata di scrittura a mano e da qualche tempo mi sono buttata in un’avventura che sta diventando qualcosa di più di un semplice corso (su twitter con #scriviamoamano siamo ormai una piccola comunità, scriviamoamano.wordpress.com). Forse la mia visione è un pò di parte, ma credo che il pericolo di perdere la scrittura a mano, negli ultimi tempi, si stia trasformando in un interesse crescente e stia riportando l’attenzione su di essa.
    Mi piacerebbe molto partecipare al gioco o concorso, ogni bambino dovrebbe poter provare l’emozione di ricevere una cartolina inaspettata o di aprire con sorpresa una busta e leggere la sua lettera!

  25. 25 Emiliana
    26 Maggio, 2013 at 23:00

    bello!
    interessante sia le lettere illustrate, che le ricette illustrate che in questo momento mi interessano tanto!

    vi segnalo un sito dove passo ormai oimè parecchio tempo…:)

    http://www.theydrawandcook.com/recipes/pancakes-in-the-country-by-emiliana-emiliana

  26. 26 Anna Castagnoli
    26 Maggio, 2013 at 23:48

    Emiliana sto preparando il post proprio su questo sito!
    La mia idea era di indirizzare il gioco-concorso delle ricette verso l’invio a theydrawandcook, così da vincere un piccolo contributo o un lavoretto.

  27. 27 Yayoi
    27 Maggio, 2013 at 0:45

    Da una prima ricerca ho trovato questo:

    http://www.piccoloprincipe.va.it/chi-siamo.asp

    ma non conosco l’associazione. Magari altri hanno già dei contatti con qualche istituto o sono ferrati sul tema.

    L’idea è molto bella!

  28. 28 paolo
    27 Maggio, 2013 at 8:36

    Anna, per una volta non siamo d’accordo e dissento con molta decisione. Non credo che si possano usare dei bambini, probabilmente già fragili ed esposti ai rapporti con l’esterno (mirabili, in questo senso, le descrizioni di John Irving ne “Le regole della casa del sidro” delle visite dei potenziali genitori adottivi all’orfanotrofio dove si svolge gran parte della vicenda) per un gioco fra noi.
    Se si scrive a un bambino in un istituto si innesca automaticamente un’aspettativa (ma anche se si scrive a un carcerato, o a un soldato in guerra). Se si comincia a scrivere, bisogna assumersi l’impegno a continuare.
    Non so se per questo io ho energie bastanti.

    Penso che la soluzione già proposta (ci si sceglie a coppie di partecipanti) sia la più praticabile. Potrebbe funzionare un po’ come facebook: c’è un elenco di persone e si chiede a qualcuno se vuole diventare “amico di penne e di piume”; se accetta non ci sono più problemi di privacy. Poi, nelle buste per il concorso si mette un indirizzo falso tipo “sotto la solita foglia” o “via cento marmotte 100”.

    Non credo che questo sia un concorso facile: se le lettere devono essere significative, un po’ ci si deve conoscere e questo, in molti casi, implica non una ma molte lettere prima che ci si prendano le misure e si trovi il ritmo narrativo. Insomma, anche se non si coinvolgono bambini (o carcerati) è un impegno. Temo che questo possa ridurre considerevolmente il numero degli elaborati.

  29. 29 Anna Castagnoli
    27 Maggio, 2013 at 9:01

    Paolo, hai ragione, non ci avevo prorpio pensato alle aspettative.

  30. 30 Gioia
    27 Maggio, 2013 at 9:31

    Bellissimo il testo di Borges e così preziose queste lettere!
    Qualche ideina riguardo al concorso…
    Personalmente darei priorità alla grafica, alle illustrazioni e alla calligrafia. nello sviluppo di un tema personale che, attraverso appunto i tre elementi decorativi, l’illustratore deve cercare di esprimere, anche con un testo o una breve composizione.
    Io le lettere le spedirei a te, Anna. Anche se il mio destinatario ( colui che ispira quindi il mio lavoro su un tema, un luogo, un sentimento…) è un’altra persona.
    Oppure si potrebbe inviare a te una copia della lettera che ognuno spedirà a quella persona segreta. Poi ci può essere una selezione pubblica, tipo il concorso dei Topipittori, e una di Figure dei libri.
    Sarebbe bello che si aggiungesse infine il commento di chi ha ricevuto , inaspettatamente, questa bellissima lettera illustrata. Altro che e-mail!!!! ;-)
    Bellissima anche l’idea del concorso di ricette illustrate!

  31. 31 Nicky
    27 Maggio, 2013 at 9:51

    Sì Paolo ha ragione… scrivere a un bambino che sta in un istituto non è come scrivere a un bambino che-non-sta-in-un-istituto. Sarebbe un impegno VERO(meraviglioso)ma una lettera è una cosa troppo intima…ed è una cosa seria. Cioè, almeno io, la prenderei molto seriamente.
    Però l’idea di far qualcosa per dei bambini mi piace… bisognerebbe trovare il modo di riformulare il “gioco”.. Magari inviargli delle cartoline già è meno “impegnativo”. Che ne so…potremmo inviare “CARTOLINE DALLA LUNA”…così sotto le mentite spoglie di alieni non corriamo il rischio che i bambini si aspettino una corrispondenza continuativa…
    La terra e la luna sono distanti si sa… e le poste italiane le conosciamo bene!! Quindi…. forse potrebbe essere una bella soluzione :)

    Ma mi sa che stiamo mettendo troppa carne al fuoco.. per restare anche in tema ricette! :D

  32. 32 Anna Castagnoli
    27 Maggio, 2013 at 9:51

    Gioia grazie!
    Ma non è che il mio indirizzo fisico sia meno privato degli altri :)
    Forse intedevi per mail?

    Per Paolo: sono d’accordo con Gioia, l’idea non è quella di un testo importante da un punto di vista di contenuto. Con una vera corrispondenza si rischia di entrare in una sfera intima che poi sarebbe poco pubblicabile.
    Io avevo pensato di dare un tema estivo, tipo quando eravamo a scuola. Racconta una giornata della tua estate, o cosa vedi dalla tua finestra, o una cosa così. La parte più importante deve essere l’illustrazione della busta e delle lettere.

    Invece sono d’accordo sulla coppia. Nell’elenco di partecipanti chi gioca deve mettere: uno pseudonimo, una descrizione di sé (fantasiosa, con hobby e preferenze) e un indirizzo fantasioso.
    Però non ho risolto ancora come ci si scambia l’indirizzo. Uno dovrebbe mettere anche la mail, e a questo punto avremmo di nuovo una mancanza di privacy e troppe informazioni sul nome vero…

    Io non me la sento di fare come per le cartoline, cioè di gestire gli indirizzi e di darli a chi ha fatto la sua scelta, è un lavoro impegnativo.

  33. 33 elillisa
    27 Maggio, 2013 at 11:57

    Chi si iscrive al “concorso” (con uno pseudonimo) si fa anche un account gmail ad hoc con quello pseudonimo. È un’operazione che richiede 5 minuti.
    Nella tabella Excel dove pescare il destinatario appariranno: pseudonimo, descrizione fantasiosa e indirizzo pseudonimo@gmail.com.
    Io scelgo il mio destinatario e gli scrivo su pseudonimo@gmail.com con il mio nome vero: l’altro saprà chi sono e solo allora invierà il proprio, vero, indirizzo.
    Sono o non sono chiara? 0_o
    Può essere così?!?

  34. 34 laura38
    27 Maggio, 2013 at 12:01

    Io direi che potremmo scrivere tutti quanti a qualcuno di “immaginario” e poi in realtà mandare tutto a Anna direttamente.

    Mi spiego meglio: con uno pseudonimo facciamo una lettera illustrata imbustata in una busta illustrata, poi però mettiamo tutto dentro un’altra busta e la spediamo all’indirizzo di Anna a Barcellona, se se la sente di comunicarcelo via mail.

    Così non ci sono problemi di accoppiamenti, gestione di pseudonimi o che so io. Anna potrà fare da giudice, dire chi vince (se proprio ne vogliamo fare un concorso invece che giocare e basta), e il vincitore si paleserà solo dopo svelando chi si cela dietro lo pseudonimo. Così non c’è nemmeno bisogno di conoscersi prima di scriversi, si può indirizzare la lettera a chiunque, famoso, non famoso, esistente o meno. Si può far finta che la corrispondenza sia agli inizi, nel mezzo, alla fine. Si può far finta di doversi scusare o di rispondere a uno scherzo o a una lamentela. Si può fare tutto.

  35. 35 Gioia
    27 Maggio, 2013 at 12:30

    @anna: certo anche spedite via email a te per il fine del concorso andrebbe bene!

  36. 36 Emiliana
    27 Maggio, 2013 at 12:56

    per le ricette illustrate:

    Anna che bellezza, in questo sito mi ci perdo!

    poi è stato semplice inviare il lavoro, bisogna fare una registrazione e allegare il lavoro che vuoi mandare. Poi dopo circa 10 giorni (credo che valutano/controllano il contenuto) ti rispondono per mail e ti mandano il link del lavoro pubblicato!

  37. 37 paolo
    27 Maggio, 2013 at 14:35

    Per la questione delle lettere: mi sembra molto riduttivo dare la priorità a grafica, illustrazione e calligrafia. Allora non c’è differenza un normale esercizio di stile e questo gioco. Al limite, si può scrivere “lorem ipsum” e morta lì. Il senso delle lettere (e la ragione per la quale quelle mostrate da Anna sono così belle) è che esprimono qualcosa che non è semplicemente personale, ma relazionale: rivelano qualcosa della persona che scrive in rapporto a quella che riceve. E solo in questo senso raggiungono una integrazione perfetta fra il contento e il contenitore. Non sono, quindi, semplici esercizi formali.
    Questo non implica necessariamente che ci debba essere una relazione, ma almeno l’intenzione e il desideri di rivelarsi (più o meno intimamente) all’altro.
    Insomma, se vogliamo giocare, dobbiamo farlo molto seriamente, come fanno i bambini. E per giocare con le lettere, mi sa che un modicum di coinvolgimento personale sia necessario.

    Una volta risolto questo, per la questione della privacy: se il problema è disporre di un indirizzo “pubblico” al quale inviare il materiale, c’è quello dei Topi, che è di pubblico dominio. Ma i Topi non si possono assumere oneri di tipo organizzativo superiori a raccogliere tutto il materiale, aspettare la data di scadenza, fare un pacchetto e spedirlo all’indirizzo di Anna.

    Se posso permettermi l’ennesima ipotesi: ognuno decide se vuole partecipare e si cerca un partner. Ci si iscrive in coppia, ci si scambiano le lettere, poi le si mandano all’indirizzo indicato da Anna

  38. 38 Anna Castagnoli
    27 Maggio, 2013 at 14:51

    Ci siamo quasi, mi sembra, (per il gioco delle cartoline, con Stefania, credo ci saremo scambiate centinaia di messaggi di questo tipo per arrivare alla forma che funzionava meglio..).

    Se Paolo ha ragione, e penso che abbia ragione, sulla necessità di un contenuto “vero”, forse non c’è bisogno che il destinatario sia scelto tra sconosciuti con pseudonimo. Forse si può scegliere un amico, bambino o adulto che sia, inviargli la lettera sul serio (così l’originale resta al destinatario) e inviare a me la scansione via mail-
    Se no poi io cosa ne faccio di tante bellissime lettere? Non avrei i soldi per rispedirle ai destinatari, e non ho tempo in questo momento di fare un gioco finalizzato a una mostra itinerante come quello delle cartoline. Mi ha preso due mesi di lavoro fitti organizzare il gioco delle cartoline. Vorrei fare qualcosa più leggero, un gioco per LFDL e basta.

  39. 39 Alessandra
    27 Maggio, 2013 at 15:20

    Buongiorno Anna,

    e perche’ non individuare una charity che sostenga progetti a favore dei bambini li’ a Barcellona, inviare al loro indirizzo le lettere e poi farne un’asta e lasciare a loro il denaro ?
    Tu Anna ti faresti qualche passeggiata per veder quello che arriva e lasceresti a loro gli aspetti organizzativi.
    Un’idea.

  40. 40 Lisa Massei
    27 Maggio, 2013 at 17:48

    Ciao a tutti,
    allora, anch’io sono daccordo con Paolo che mandare delle lettere a dei bambini potrebbe creare delle aspettative, oltre che forti desideri di riceverne ancora. Successe anche a me da bambina con uno scambio di lettere in inglese con un’altra scuola elementare.
    Mi sarebbe venuta una idea, un esercizio che faccio fare a persone che hanno difficoltà a parlare di sé stesse è quello di scrivere una lettera ad uno sconosciuto. In questo caso si potrebbero fissare dei parametri, se si vuole evitare di dire cose troppo personali. Per es. scrivere una lettera ad un personaggio che ci piace, oppure scrivere una lettera descrivendo una giornata particolare.
    Che ne pensate?
    Poi inviare tutti ad un unico indirizzo ad Anna oppure ai Topi.

  41. 41 Gioia
    27 Maggio, 2013 at 22:32

    @Paolo, forse mi hai frainteso. Io non ho omesso il destinatario reale ma parlo di mettere l’accento sull’elaborazione “grafica” di uno stato d’animo, di un pensiero o di un sentimento. Dunque non un’esercizio di stile, ma una ricerca espressiva e un linguaggio personale che nascano da un coinvolgimento. Le lettere esposte nel post, sono belle soprattutto perché illustrate, perché parlano con le immagini. Di alcune non è possibile comprendere il testo, eppure passa un’emozione, ci consegnano un pezzo di storia e ci lasciano immaginare a chi possano essere state indirizzate, da chi scritte, quando e perché…

  42. 42 PAVE
    27 Maggio, 2013 at 23:32

    Se può aiutare dico la mia…
    Il destinatario fisico della missiva è importante. Il tema lo lascerei libero perché appunto si scrive a qualcuno con cui sicuro già si è detto mooooolto altro… La missiva dovrebbe essere inviata per posta al vero destinatario e per posta elettronica mandare solo una copia dell’elaborato ad Anna che visionerà le scansioni…
    oppure mi viene questa altra idea perché non creare uno spazio “esposito” on line (magari nel forum) in cui ogni partecipante posta il suo lavoro chi vuole guarda, valuta, commenta?… poi Anna a suo insindacabile giudizio stabilisce una classifica oppure commenta soltanto a sua volta.
    Si potrebbe nel forum creare nell’indice una sezione apposita, ognuno apre il proprio “nuovo argomento” e come primo post metterebbe le immagini del lavoro e poi la descrizione, il feed-back di chi ha ricevuto la decorata missiva o quello che vuole, gli altri utenti lo visionano e lo commentano di seguito. Il numero di visite e di commenti nonché il contenuto d’essi sarebbero degli ottimi indici di gradimento secondo me.
    In più non imballeremmo la posta elettronica di Anna che la vedo già preoccupata (a ragione!) per la mole di lavoro che l’aspetterebbe, in più il forum si rivitalizzerebbe e saremmo tutti più felici e contenti!
    PAVE
    PS chissà se sono stato chiaro?! … ho sempre questo dubbio

  43. 43 Anna Castagnoli
    27 Maggio, 2013 at 23:44

    Pave, il forum è poco adatto per le immagini, ma mi hai fatto venire un’idea, e se aprissimo un blog apposta?
    Ora ci penso, e valuto le conseguenze delle mie idee improvvise.

  44. 44 Yayoi
    28 Maggio, 2013 at 0:30

    Più che un blog perché non una più semplice pagina Pinterest o Tumblr, molto adatti alle immagini e facili da gestire?

  45. 45 PAVE
    28 Maggio, 2013 at 9:15

    Un blog a parte e collegato? Bella idea!
    Pinterest o Tumblr mi sembrerebbe dispersivo però ha il vantaggio che i contenuti potrebbero essere condivisi anche da altri.. una specie di pubblicità.

    Forse Pinterest essendo un fenomeno più recente è più indicato.
    PAVE

  46. 46 Anna Castagnoli
    28 Maggio, 2013 at 9:39

    Un blog a parte, pensavo.
    Ora rifletto su Pinterest e Tumblr.

  47. 47 Nicky
    28 Maggio, 2013 at 10:06

    Un altro blog???
    Le figure dei libri 2. La vendetta! :D

    Dai dai dai spremiti le meningi, siamo con te!!!

  48. 48 Gioia
    28 Maggio, 2013 at 10:33

    Pinterest!
    Ognuno la pubblica sul proprio sito o blog poi la “pinna”sulla bacheca del “concorso”…

  49. 49 laura38
    28 Maggio, 2013 at 10:47

    Sempre riguardo al destinatario e al cosa scrivere.

    Io non metterei in secondo piano la parte scritta rispetto a quella illustrata, anche se magari non obbligherei il mittente a far sì che le illustrazioni abbiano del tutto a che veder con il testo.
    Però a questo punto bisogna scegliere bene il destinatario. O è qualcuno che conosci di già, e quindi puoi scrivergli saltando la parte impacciatissima da first contact (ciao mi chiamo pippo e vivo a topolinia, mi piacciono le spagnolette e sono un po’ goffo, sono tanto contento di avere un amico di penna) oppure scrivi a qualcuno a cui avresti sempre voluto scrivere. Alice, Maurice Sendak, l’imperatore Adriano, pinocchio, l’uomo nero. Chi ti pare.

    In entrambi i casi ci sono i pro e i contro, così come nel fare o non fare delle coppie vere e spedirsi delle vere lettere.

    Scrivendo a qualcuno di vero a cui mandi una vera lettera, c’è emozione: non vedi l’ora che arrivi e che ti risponda. Viaggiano vere lettere, arrivano vere lettere, palpitazioni, attesa, esaltazione. Bello. Però le poste son quel che sono, e tra di noi non ci conosciamo granché e quindi le lettere rischiano di venir fuori tristanzuole o forzate o superficiali e insomma… non lo so. Mi pare che si rischi il buco nell’acqua a meno che le coppie non si scambino una lettera ogni due settimane per mesi (tutta l’estate?) e allora ok, le lettere finali di certo verranno fuori benissimo.

    A postare tutto su un blog le poste non perdono nulla, ma l’emozione si azzera di molto. A me ricevere/spedire posta piace tanto, ma vabé.

    A scrivere a qualcuno di immaginario, o di esistente ma che non conosci davvero, ha il vantaggio che ti puoi svelare in modo interessante, fingere di essere pappa e ciccia con chi ti pare, in pratica puoi di fatto scrivere una mini-storia o un mini saggio su qualcosa che ti sta a cuore (scrivi a Gandhi e parli di non violenza, o a Gordon Ramsey e parli di ragù bolognese) e secondo me è molto bello. Il problema è che non tutti ne hanno voglia, me ne rendo conto.

    Insomma, fate un po’ voi. Non è facile (adesso capisco perché Anna diceva che a organizzare il gioco postale delle cartoline è ammattita).

  50. 50 Anna Castagnoli
    28 Maggio, 2013 at 10:48

    Ma chi non è iscritto a Pinterest può seguire?
    Non credo. Mentre un blog lo si può seguire anche se non iscritti alla piattaforma…

  51. 51 laura38
    28 Maggio, 2013 at 11:10

    @Anna
    Non può postare ma può guardare, se è questo che stai chiedendo.

  52. 52 PAVE
    28 Maggio, 2013 at 11:22

    Ma scusate… perchè non apriamo un blog intitolato:

    I CONCORSI DELLE FIGURE DEI LIBRI?

    Si potrebbero creare concorsi di varia natura e tempa con cadenza … trimestrale? semestrale? (o a sentimento a seconda delle tematiche e dei tempi di ciascuno)

    Poi si può fare pubblicità su pinterest o su tutti i social che vogliamo……..

    Cosa ne dici Anna?

  53. 53 Nicky
    28 Maggio, 2013 at 12:13

    Si Anna, sono d’accordo con PAVE.

    Se crei un altro blog, pensalo non per un singolo concorso. Ma come uno spazio più aperto… magari anche a sperimentazioni varie (che a-me-mi-piacciono-tanto :D )
    Una specie di protesi del tuo blog in cui si potrebbe mettere in atto la parte più pratica delle riflessioni che fai, che facciamo. Non so, esercizi vari… Per esempio l’ultimo post che hai scritto è STRAPIENO di input che si potrebbero indagare meglio cercando di metterli in pratica disegnando. Non so se mi riesco a spiegare…ho preso un solo caffè stamattina :)

  54. 54 PAVE
    28 Maggio, 2013 at 12:29

    Esatto… il lato “fattivo” del tuo blog!
    Potremmo anche darti una mano qualcuno di noi se pensi sia tanto il lavoro….

  55. 55 laura38
    28 Maggio, 2013 at 12:31

    Per noialtri sarebbe bellisssimo, ma tenere in piedi un blog molto frequentato richiede tempo e energia. Invece che aprirne un altro (oneroso quanto questo) Anna potrebbe aver voglia di dedicare il resto delle sue giornate a disegnare, che dite? :)

  56. 56 Nicky
    28 Maggio, 2013 at 13:44

    Laura, ma Anna è una Santa. E ha una MISSIONE. :D

    Se le serve aiuto, ha una schiera di apostoli pronti a sua disposizione.

    Per una causa del genere, io mi immolo molto volentieri.

  57. 57 paolo
    28 Maggio, 2013 at 13:53

    Anna, chiudi il blog e scappa più lontano che puoi.
    Cosa fai, sei ancora lì?
    Ti ho detto scappaaaaa!

  58. 58 PAVE
    28 Maggio, 2013 at 14:23

    Paolo e gli altri hanno ragione… Anna saluta questa gabbia di matti!!!!!!

    ;-) (con affetto per tutti i matti)

  59. 59 Nicky
    28 Maggio, 2013 at 14:28

    Ma è bello essere matti :D

    I matti fanno le fusa come i gatti.

    Bene, sto delirando. Io mi ritiro, prima che Anna mi cancelli dai contatti!!

  60. 60 Anna Castagnoli
    28 Maggio, 2013 at 14:39

    Ma guardate che il blog lo curereste voi! Già ho abbastanza gatte da pelare con questo.

  61. 61 laura38
    28 Maggio, 2013 at 17:14

    Ma Pinterest non va proprio bene? Non c’è nemmeno bisogno di avere un sito d’appoggio dato che le immagini si possono caricare.
    E’ vero che si deve avere un account, ma è cosa da 5 secondi.

  62. 62 Anna Castagnoli
    28 Maggio, 2013 at 17:38

    Laura cara, ci sono migliaia di utenti che seguono i blog e non hanno né un indirizzo facebook né Pinterest, purtropppo non si può tagliar fuori una così grande fetta di pubblico, anche se il supporto è comodo.

  63. 63 Ila
    28 Maggio, 2013 at 19:17

    Ho letto (quasi) tutto (abbastanza) attentamente.
    Quasi e Abbastanza perché sono in fase di “scoppio-raffreddore” (a Giugno, sì!).

    Innanzitutto: voglio giocare anche io!!! Adoravo scrivere… ma le mie amiche di penna si sono tutte perse con l’avvento della tecnologia :(

    Per il problema indirizzi (ricevere fisicamente la lettera è una delle componenti emozionali più forti nello scriversi!).
    In un forum di centinaia di persone, a Natale, facevamo un gioco per scambiarci regalini.
    Si stabiliva innanzi tutto una data entro cui dare l’adesione di partecipazione.
    Dopodiché, l’ADmin (in quetso caso Anna) associava a ogni partecipante un numero da 1 a TOT (a seconda di quanti eravamo).
    Nella terza fase, ognuno di noi partecipanti sceglieva un numero a caso… e così si formavano le coppie (ovviamente con un attenzione d’ordine da parte dell’Admin.
    Si potrebbe ovviare così: Anna assegna i numeri e poi a caso li associa a due a due.
    E li comunica.
    A quel punto (per esempio), io sono la N° 8, sono associata al numero 22, che è Anna M.. Io e Anna M. in qualche modo ci scambiamo privatamente gli indirizzi fisici (la mail è facile da scambiare trovare: per me, basta che cliccate sul mio nick, arrivate al blog… e trovate tutto!) Oppure lasciamo la nostra mail qui (o nel forum in un post apposito, che verrò poi cancellato).
    Se qualcuno non vuole segnare la mail, basta che l’amico/a di penna sia disponibile a farlo e il gioco è fatto.
    Ecco.

    E’ un’idea (più facile da fare che da spiegare).

    Per i contenuti… un buon mix di testo e Immagini lo trovo molto interessante :)
    In modo spontaneo, personale.

    Poi per la condivisione/raccolta delle lettere (come testo o come immagine jpg.)… appoggiarci a DropBox?
    Nessuno deve curare nulla, basta solo un semplice login, non si deve scaricare nulla… e tutti possono vedere le cose condivise.
    E spt non si intasa la posta di nessuno ;)
    Poi a momento debito si decide se aprire un post apposito, un blog o altro per i commenti.

    Ecco, un po’ di idee sparse…

    Giochiamo ora??? :D

    Ila
    (bellissima idea Anna…!)

  64. 64 Yayoi
    28 Maggio, 2013 at 19:56

    Devo ammettere che anche io avevo pensato all’idea delle coppie scelte dal caso e la trovavo molto divertente… ma boh!
    :D

  65. 65 Yayoi
    29 Maggio, 2013 at 0:15

    P.S. Grazie anche per Borges.