L’arte per educare i bambini di strada: il racconto di un progetto educativo

9 Marzo, 2012
Crediti progetto Axa

Mentre disegno mi scarico sempre qualche podcast di Radio tre, e ascolto. Romanzi, racconti, interviste, testimonianze, musica. Voci che mi fanno compagnia e mi nutrono. Oggi stavo ascoltando qualche episodio di Chiodo Fisso (sempre interessantissimi) e inciampo in questa toccante testimonianza:

SULLE STRADE DEL BRASILE L’ARTE E’ EDUCAZIONE. Cesare De Florio La Rocca, fondatore del progetto Axe, vive a Salvador di Bahia e racconta la sua radicale scelta di vita quando 40 anni fa decise di dedicarsi all’educazione dei ragazzi di strada in Brasile, fondando  la sua idea di recupero sulla psicologia del desiderio e soprattutto sulla convinzione che l’arte è educazione.

Ho pensato immediatamente di condividerla con voi, per la forza, la semplicità e la bellezza delle parole che pronuncia il fondatore di questo progetto educativo. Bambini senza desiderio a cui si accende di nuovo il desiderio di esistere dopo aver visto, per la prima volta, Il lago dei cigni di Tchaikovsky. E’ impossibile, dice La Rocca, educare senza arte: etica ed estetica non si possono separare.

Potete ascoltare la trasmissione (spero) cliccando qui:
http://www.radio.rai.it/podcast/A42423257.mp3
Qui potete leggere un’intervista a Cesare De Florio La Rocca
Qui , in un’altra puntata sulla povertà, potete ascoltare le statistiche di povertà infantile in Italia. Nel sud il 28% dei bambini è sotto la soglia di povertà. E’ importante capire cosa questo significa.

3 Risposte per “L’arte per educare i bambini di strada: il racconto di un progetto educativo”

  1. 1 simoff
    9 Marzo, 2012 at 21:27

    grazie per aver condiviso i tuoi “ascolti”… preziosi stimoli per me.
    anni fa ero rimasta molto impressionata da un video “Born into brothels”.Zana Briski, fotografa ha affidato a una decina di bambini delle macchine fotografiche. Il mondo delle prostitute osservato da un occhio infantile è la vera sfida del documentario…bellissimo..

    http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2006/10/10/bimbi-fotografi-nella-calcutta-dannata.html

  2. 2 Caterina
    9 Marzo, 2012 at 22:09

    che bello spunto!
    anche per me la radio è una preziosissima compagna per chi disegna perchè non è invadente ( spesso la musica mi distrae troppo, soprattutto quando è bella!) e l’arte si, è davvero un mezzo che ci fa smettere di essere oggetti e ci trasforma in soggetti desideranti..

  3. 3 Anna Castagnoli
    10 Marzo, 2012 at 11:27

    Caterina sai che anche a me la musica fa spesso quell’effetto? Mi trscina verso sentimenti suoi e mi distrae dai miei…