“La nuit du visiteur” di Benoît Jacques (parte I)

15 Gennaio, 2009

La nuit du visiteur di Benoît Jacques ha vinto quest’anno il premio Baobab 2008, il più prestigioso premio francese per album illustrati.
Il libro gioca con la fiaba di Cappuccetto Rosso, e spero di riuscire a trasmettervi il profondo senso di sbalordimento e meraviglia che ho provato quando l’ho letto la prima volta: a differenza di altre libere interpretazioni, parodie, deviazioni, Benoît Jacques è riuscito a rubare alla fiaba di Cappuccetto Rosso qualcosa che io definirei il suo cardine, e su questo cardine ruota e resta fermo per 108 pagine, creando un crescendo parossistico, inquietante e divertentissimo.

cover

Il libro inizia così: un omino (che è il lupo travestito) fa toc toc per entrare nella casa della nonna, ma la nonna è quasi completamente sorda e non capendo chi è alla porta, NON APRE. Da questo inaspettato cambio della storia originale (dove il lupo entra e sbrana la nonna) nasce una sfilata di personaggi sempre più inferociti che ogni volta si presentano con nome diverso, urlando sempre più forte improperi e rime surreali per cercare di entrare. E’ sempre il lupo, ma improvvisa mille personaggi, inventa e urla mille buone scuse per entrare.  Sempre la nonna fa eco che non capisce e non sente (la contrapposizione della rabbia del lupo con la vocina esile della nonna è comica). Prima di dichiarare la propria natura di lupo, il visitatore diventa mostro a tre teste, babau, diavolo, scheletro, vulcano che esplode, fantasma, gambero… in un gioco al travestimento furioso e urgente: PERCHE’ IL LUPO DEVE ENTRARE, lo esige la storia stessa.

prima

Benoît Jacques, La nuit du visiteur, ed. Benoît Jacques Books

seconda

Benoît Jacques, La nuit du visiteur, ed. Benoît Jacques Books

Guarderemo più avanti come l’autore risolve questa tensione tra lupo e nonna (fate un gioco di creatività, voi come la fareste finire?), ora facciamo un passo indietro. Non sappiamo quali sono stati i passaggi creativi  che hanno portato Benoît Jacques a concepire l’idea di questo libro (glielo chiederemo), ma proviamo a decifrarne il fascino. Per iniziare, si è isolato un momento della storia di Cappuccetto Rosoo: Il lupo bussa alla porta della casa, la nonna crede che sia Cappuccetto Rosso e apre la porta. E’ un momento scelto a caso?

1888Red Riding Hood, illustr. R. Andre. New York: McLoughlin Bros., 1888

LA PORTA
La porta, l’uscio di casa, fin dall’antichità ha avuto la funzione di un archetipo, di un topos…

paolouccelloPaolo Uccello, Miracolo dell’ostia profanata (particolare), 1465-1469, Urbino, Galleria Nazionale delle Marche

Vuoi perché rappresenta la soglia tra ciò che conosciamo -il mondo domestico (addomesticato) caldo del nostro quotidiano- e l’aperto, l’ignoto, l’estraneo.
Vuoi perché l’interno e l’esterno divisi da una porta simbolizzano il nostro mondo interno contrapposto a quello esterno: dunque porta come membrana tra la fantasia interna e la realtà (vedi le porte che permettono di entrare in regni fantastici), ma anche porta che si apre solo se l’altro è amico (esemplare l’espressione: aprimi la porta del tuo cuore).
Vuoi perché davvero nella realtà la porta è una protezione, un limite difendibile, una barriera dal pericolo di un’intrusione.

giottoportaGiotto, Cappella degli Scrovegni, Padova (particolare)

Chiusa è il diniego, aperta è l’invito. La si apre dall’esterno se si è benvenuti, se si ha la chiave o se si conosce la parola magica, l’abracadabra. La si apre dall’interno se l’altro viene riconosciuto come amico.
Ritroviamo il simbolo della porta nell’antico testamento, nella mistica, nella letteratura…

Nelle leggende popolari religiose (vedi la Legenda Aurea di Jacopo da Varagine)  le porte dei monasteri sono di continuo importunate da Satana che si traveste per non farsi riconoscere e bussa per riuscire ad entrare. Nell’apocalisse è Dio stesso che dice: Ecco io sono alla porta e busso, se qualcuno ascolta la mia voce e mi apre io entrerò da lui…
La porta chiusa impedisce la vista, per questo diventa fondamentale l’udito. Con l’udito si riconosce il nemico o l’amato, la porta chiusa è cecità, spasmo dell’orecchio per riconoscere chi bussa:

«Aprimi, sorella mia,
mia amica, mia colomba, perfetta mia;
perché il mio capo è bagnato di rugiada,
i miei riccioli di gocce notturne».
(Cantico dei Cantici)

(La nonna che crede che sia Cappuccetto a bussare e lascia entrare il lupo commette l’errore più grave: confonde l’amico con il nemico. La sua sordità le sarà fatale).

LA PORTA NELLA FIABA
Le fiabe classiche sembrano aver raccolto attraverso i secoli gli archetipi di tutta la cultura umana, trovando per ognuno di essi una storia-facciata di facile comprensione (mai sottovalutare la profondità abissale delle fiabe!).
La porta è la protagonista della fiaba “Il lupo e i sette capretti” (leggi testo).

lupoillustrazionecolorata
Il lupo e i sette capretti, illustr. Karl Fahringer/ ed. Hans Fraungruber (1863-1933). Project Gutenberg

Nella fiaba il lupo, per ingannare i caprettini lasciati soli in casa dalla mamma, mangia miele per addolcire la voce, ma i capretti non ci cascano, si copre le zampe di pane e farina, e i capretti, spiando dalla fessura bassa della porta, lo scambiano per la mamma e aprono.
La fiaba ha nei secoli varianti in cui al posto del lupo è un orso, una volpe, un drago, una strega, un orco: visitatori tutti presenti nel libro La nuit du Visiteur, come se il libro fosse l’apoteosi, il finale apocalittico di tutti questi estranei che nei secoli hanno bussato alla porta. Originariamente c’è un solo capretto ed è tanto giudizioso da non lasciar entrare il lupo. In altre versioni sono sette bambini, il lupo entra e ne mangia sei, il più piccolo, nascostosi dentro una pendola, racconta poi tutto alla mamma, la mamma ritrova il lupo, ne apre la pancia e i bambini saltano fuori salvi (il motivo sembra sia stato ripreso nel lieto fine di Cappuccetto Rosso, in versioni più antiche la bambina e la nonna finivano morte).

craneHousehold Stories by the Brothers Grimm, Illustr. Walter Crane (1845-1915)

Da questa fiaba deriva quella più moderna dei Tre porcellini. Nel cortometraggio della Disney del 1933 c’era stata una prima versione in cui il lupo, nella scena in cui finge di essere un venditore, indossava una maschera da mercante ebreo, secondo uno stereotipo ricorrente nella cultura americana. La scena è stata successivamente censurata. (Nella mia infanzia avevo una copia del cortometraggio in super 8. Mio padre ce lo proiettava sul muro).

La porta e l’importanza di aprirla solo alle persone giuste sono anche protagoniste di Biancaneve. Qui è la matrigna che si traveste da vecchina e da venditrice.

cranebiancaneve
Household Stories by the Brothers Grimm, Illustr. Walter Crane (1845-1915)

Nel  Cappuccetto Rosso di Perrault (leggi testo in italiano) il lupo imita la voce di Cappuccetto Rosso e dice:
Sono la vostra nipotina, Cappuccetto Rosso, che viene a portarvi una focaccia e un vasetto di burro che vi manda la mia mamma.
La buona nonnina, ch’era a letto perché un poco indisposta, gli gridò: – Tira il saliscendi e la porta si aprirà!
Il Lupo tirò il saliscendi e la porta si aprì: si buttò sulla donna e la divorò in un boccone.

1888bisRed Riding Hood, illustr. R. Andre. New York: McLoughlin Bros., 1888

cpuccettoallaporta

Contes du temps passé, Charles Perrault. illustr. Louis Marvy, ed. L. Curmer, Parigi 1843 (Qui tutto il libro conservato alla Bnf)

Segue…

2 Risposte per ““La nuit du visiteur” di Benoît Jacques (parte I)”

  1. 1 giorgia atzeni
    21 Febbraio, 2009 at 13:54

    Ciao, mi chiamo Giorgia Atzeni sono un’illustratrice e potrei definirmi un’esperta di libro illustrato nel Cinquecento, visto che mi sono specializzata in disegno incisione e grafica (dopo la laurea in lettere moderne indirizzo storico artistico) e un dottorato letterature comparate, con tesi sul Furioso illustrato.
    In questo periodo insegno musica in una scuola elementare e sto proprio lavorando sulla faccenda lupo partendo dalle più classiche fiabe cappuccetto, tre porcellini, passando attraverso i sette capretti etc. Il tuo post è interesantissimo, e senza volerlo, ho usato gli stess spunti per far ragionare i miei bambini. Conosci anche il libro “La vera storia dei tre porcellini” scritto da Scieszka? Sicuramente si, io l’ho usato come punto di partenza per la discussione.
    Niente mi piacerebbe entrare in contatto con te per scambiare opinioni ed esperienze. e , inoltre, vorrei sapere se il libro francese sul lupo è stato già pubblicato in Italy Complimenti
    saluti Giorgia

  2. 2 Anna Castagnoli
    21 Febbraio, 2009 at 18:45

    Giorgia cara, che studi interessanti!
    Se vuoi puoi scrivermi a lefiguredeilibri(at)gmail.com
    (Il libro “La nuit du visiteur” sarà pubblicato in Italia da Orecchio Acerbo).