“Contes pour enfants pas sages” di Prévert: il mistero di Elsa Henriquez
15 Agosto, 2008Voi immaginate di avere, esattamente sulla strada che fate tutti i giorni, una libreria antiquaria con in vetrina il libro che vedete qui in alto. Io ho provato, conoscendomi, a passare dritta dritta per più e più giorni con la speranza che il libro magicamente sparisse, comprato da un altro cliente. Niente. Risoltami ad entrare e con la buona premonizione che avrei dilapidato i risparmi di mesi, scopro una delle più belle librerie di Barcellona, specializzata in libri d’arte antichi, in prime edizioni di poesia e in rare copie di album illustrati. Il libro era numerato: copia 707 su 1500 esemplari. Il testo, di Jacques Prévert, era composto da alcune prose sulla vita degli animali: incantevoli. La carta, spessa e appena ingallita dal tempo, conservava l’impronta lieve dell’inchiostro dei caratteri tipografici, con i capolettera di ogni racconto in rosso. Le pagine erano ancora legate, vergini, pronte ad essere ferite dal tagliacarte. Le illustrazioni, spiate tra carta e carta, sembravano incisioni di rara bellezza. Inutile aggiungere a questo punto che il libro, ora, è mio.
Contes pour enfants pas sages, di J. Prevert, illustrazioni di Elsa Henriquez, riedito nel 2008 da Gallimard Jeunesse
Contes pour enfants pas sages di Jacques Prévert, illustrazioni di Elsa Henriquez, Editions du Pré aux Clercs 1947
Una volta a casa, tagliato da mani tremanti, il libro non aveva ancora finito di sciogliere il suo mistero. Dopo un’accurata ricerca su internet scopro che Elsa Henriquez, l’illustratrice, fu amica e modella di Balthus e posò per il celebre quadro La fenêtre. Altro non so dirvi, se non che, da poco, la Gallimard ha riedito questo capolavoro.
Un aneddoto racconta che Balthus accolse nel suo atelier Elsa, una timida ragazza sudamericana, indossando una vecchia uniforme militare e brandendo una spada, appena la ragazza entrò lui le si scagliò addosso fingendo di volerele strappare la camicetta. Il quadro, per cui Elsa posò, conserva probabilmente l’esperessione di terrore che doveva aver avuto la modella prima di capire che si trattava di uno strano scherzo.
15 Agosto, 2008 at 21:54
…allora vedi che tutto torna…il libro in vetrina era lì apposta per te!
Bellissima la signora con il cappello e ottometri di piume in testa….
ciaoo!
27 Agosto, 2008 at 18:11
Anna,cara, mentre tu scrivevi questo post io ero a parigi,e scoprivo in una libreria,la riedizione del capolavoro.inutile dirlo,amore a prima vista.oggi, al ritorno dei vari viaggi,ritorno a casa,ritorno al tuo blog, e scopro il tuo post.capisco il tremare delle mani nello sfogliare quelle pagine così preziose…
28 Agosto, 2008 at 12:44
Bentornata anche a te!
Che coincidenza che abbia deciso di fare il post proprio ora, il libro ce l’ho da qualche mese e ho scoperto solo mentre facevo il post che era stato riedito! Il mistero si fa fitto…
Secondo te non c’è qualcosa nei disegni di Elsa che assomiglia allo stile della Wolfsgruber?
4 Settembre, 2008 at 17:12
Anna, ciao, (ri)-tornata solo ora, medito sulla domanda che mi hai lanciato. si c’è di Linda.
Lo trovo molto nel modo di disegnare gli animali, e i visi delle persone. Un segno fintamente duro, fintamente fisso, compiuto da una mano precisissima. E anche un’apparente rigidità che, a parere mio, dona alle immagini un aspetto senza tempo. Difficile spiegarti bene un concetto, ti scrivo e mi chiedo quante centinaia di somiglianze tu avrai già trovato…!
sarai a padova il prossimo fine settimana?
27 Maggio, 2012 at 21:03
Elsa HenrÃquez Muñoz nació en Argentina y falleció en ParÃs en 2010. Era hija de la bailarina peruana Helba Huara y del músico y periodista peruano Gonzalo More. Vivió los avatares del surrealismo francés conociendo a su principales representantes: Aragon Desnos, Malkine, Prévert, Brauner. Además de muchos artistas e intelectuales que coincidieron en Francia, como Cesar Vallejo, Pablo Neruda, Anais Nin, Henry Miller, Carpentier, Octavio Paz, etc. Participó con Gonzalo More en las escenografÃas del teatro de la crueldad de Artaud y de las pelÃculas de Carné. Era diseñadora gráfica y sus trabajos fueron escogidos por Prévert para ilustrar algunos libros suyos. Se casó en 1940 con el pintor y fotógrafo Émile Savitry (www.emilesavitry.com)
27 Maggio, 2012 at 23:42
Gracias Daniel por estas preciosas informaciones. Conoces tambien otros libros de Prevert ilustrados para Elsa? O otros libro de ellas con otro autores? Era una ilustradora preciosa.
Un saludo
26 Gennaio, 2013 at 3:12
Elsa HenrÃquez Muñoz nació en Argentina y falleció en ParÃs en 2010. Era hija de la bailarina Helba Huara. EH vivió los avatares del surrealismo francés conociendo a sus principales representantes: Aragon, Desnos, Malkine, Prévert, Brauner, además de otros artistas como Picasso, Mirò, Balthus (fue su modelo para La Fenêtre, 1933) e intelectuales como Vallejo, Neruda, Anaïs Nin, H. Miller, Carpentier, etc. Participó con Gonzalo More en las escenografÃas del teatro de la crueldad de Artaud y de las pelÃculas de Carné y Prévert. Exhibió sus obras en galerÃas francesas y en Mónaco. Ilustró los libros La Maison qui s’envolve (1958) de Claude Roy, The Magic Orange Tree and Other Haitian Folktales (1978) de Diane Wolkstein, y obras de Prévert como Pour faire le portrait d’un Oiuseau (1949), Guignol (1952), Contes pour enfants pas sages (Gallimard, 1963), reeditado en español como Cuentos para niños no tan buenos (El Zorro Rojo, 2011). En 1940 se casó con el pintor y fotógrafo Émile Savitry (emilesavitry.com).
26 Gennaio, 2013 at 3:13
POEMA DE JACQUES PRÉVERT PARA HACER EL RETRATO DE UN PAJARO
– A Elsa HenrÃquez*
Pintar primero una jaula
con la puerta abierta
pintar después
algo bonito
algo simple
algo bello
algo útil
para el pájaro
apoyar después la tela contra un árbol
en un jardÃn
en un soto
o en un bosque
esconderse tras el árbol
sin decir nada
sin moverse…
A veces el pájaro llega enseguida
pero puede tardar años
antes de decidirse
No hay que desanimarse
hay que esperar
esperar si es necesario durante años
la celeridad o la tardanza en la llegada del pájaro
no tiene nada que ver
con la calidad del cuadro
Cuando el pájaro llega
si llega
observar el más profundo silencio
esperar que el pájaro entre en la jaula
y una vez que haya entrado
cerrar suavemente la puerta con el pincel
después
borrar uno a uno todos los barrotes
cuidando de tocar ninguna pluma del pájaro
Hacer acto seguido el retrato del árbol
escogiendo la rama más bella
para el pájaro
pintar también el verde follaje y la frescura del viento
el polvillo del sol
y el ruido de los bichos de la hierba en el calor estival
y después esperar que el pájaro se decida a cantar
Si el pájaro no canta
mala señal
señal de que el cuadro es malo
pero si canta es buena señal
señal de que podéis firmar
Entonces arrancadle delicadamente
una pluma al pájaro
y escribid vuestro nombre en un ángulo del cuadro.
(De: Paroles, 1946)
26 Gennaio, 2013 at 9:49
Gracias Daniel.
Conocia este magnifico poema de Prévert, no sabia que fue escrito para Elsa.